D-One Trail Vest e Motorola defy: coppia perfetta per correre in sicurezza

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D-One Trail Vest e Motorola defy: coppia perfetta per correre in sicurezza

A volte alcuni prodotti trovano il loro miglior utilizzo in accoppiata con altri e la somma dei due è maggiore di quella dei singoli addendi. È il caso della strana coppia composta da Motorola defy e da D-One Trail Vest, che insieme possono rappresentare uno strumento molto interessante per aumentare la sicurezza di chi corre, soprattutto in solitaria e in contesti remoti.

[HWUVIDEO=”3188″]D-One Trail Vest e Motorola defy: coppia perfetta per correre in sicurezza[/HWUVIDEO]

Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalla presentazione dei due prodotti presi singolarmente:

D-One Trail Vest

D-Air lab, lo ricordiamo, è una start-up fondata nel 2015 da Lino Dainese, dopo aver ceduto le quote di maggioranza di Dainese, con l’obiettivo di individuare nuove applicazioni delle tecnologie sulla protezione sviluppate negli anni dall’azienda.

D-One Trail Vest è uno zaino da trail running leggero e minimale, pensato specificatamente per i pericoli che possono incorrere nei sentieri di montagna come la caduta imprevista quando si corre in solitaria. Nell’autunno del 2020 D-Air aveva lanciato il primo prodotto della sua gamma D-One: un corpetto intelligente e connesso, dotato di sensori e LED di segnalazione, nato per aumentare la sicurezza dei corridori cittadini. Interessante per l’uso cittadino, soprattutto di sera e con clima fresco, il corpetto da corsa risultava fin troppo ‘chiuso’ e coprente per un utilizzo più intenso.

Basandosi sulla tecnologia del primo prodotto, D-One Trail Vest adotta un design espressamente pensato per chi corre in montagna, con tasche anteriori molto capienti (per borracce, barrette e strumenti utili) e mantiene le caratteristiche di D-One, in particolare la capacità di rilevare cadute (e successiva immobilità del soggetto) per chiamare automaticamente i soccorsi tramite il cellulare collegato via Bluetooth, inviando anche un SMS con la posizione GPS e attivando nel contempo i LED di segnalazione integrati e un suono a sirena sullo smartphone.

Il sistema di chiamata di emergenza, come sul primo modello, è attivabile anche volontariamente dall’utente, in caso di situazioni di pericolo, come una tentata aggressione in città o una caduta grave, ma senza perdita di conoscenza. Lab ha lavorato per la massima leggerezza, utilizzando per il corpetto il tessuto con contatti intessuti nella trama, che evita di dover utilizzare cavi per le connessioni della centralina, dei sensori e dei LED.

Il prodotto è composto da due parti: il corpetto in tessuto e la centralina staccabile, che può essere rimossa per la ricarica (via cavo USB-C) e per il lavaggio del gilet. La centralina è la stessa per tutti e tre i prodotti in gamma. I corpetti sono lavabili in lavatrice a 30° con il programma ‘Delicati’ (come spesso accade con le attrezzature sportive).

Per la massima vestibilità D-One Trail Vest utilizza una chiusura sul petto tramite coulisse e cavo elastico e risulta leggero e comodo da indossare. Integra 4 LED bianchi all’anteriore e 4 LED rossi al posteriore, con la possibilità di regolare l’intensità via app sul telefono. La luce posteriore è sufficiente per risultare ben visibili in tutte le condizioni. La luce anteriore permette di correre in sicurezza anche in contesti molto bui, anche se per percorsi molto accidentati forse non può sostituire del tutto una lampada frontale dedicata. L’ho utilizzato anche per correre di sera in città e devo dire che avrei preferito che i LED anteriori fossero posizionati sul lato destro, anziché su quello sinistro. Quando si corre in strade senza marciapiede il codice della strada richiede di farlo in senso opposto a quello di marcia delle auto e quindi è il lato destro del corpo quello più esposto: avere la luce su quel lato farebbe sentire più sicuri.

Tra le particolarità il fischietto integrato, utile in caso di pericolo o di incidente per richiamare l’attenzione anche a grande distanza. Nell’eventualità di una caduta, D-One Trail Vest attiva un suono a sirena sullo smartphone e le luci lampeggianti sul corpetto, ma avere anche il fischietto a disposizione in montagna può essere importante.

L’app permette di impostare i tre contatti che riceveranno la chiamata d’emergenza e l’SMS con le coordinate geografiche. Il dispositivo necessita di uno smartphone di appoggio per queste operazioni (e qui entra in gioco il secondo prodotto). Per il funzionamento la centralina deve essere inserita nel corpetto e il dispositivo connesso via Bluetooth allo smartphone, con l’app aperta (attenzione quindi a metterla in white list). L’app permette, come già detto, di regolare l’intensità delle luci LED, ma anche di avere un’indicazione sullo stato della batteria. Il dispositivo è compatibile con smartphone Apple da iOS 10.0 in poi e con smartphone Android da 6.0 in poi. Dall’app è possibile gestire anche gli eventuali aggiornamenti firmware.

In caso di assenza di copertura di rete il sistema di rilevazione della caduta e l’attivazione di sirena e luci di emergenza funzionano, ma naturalmente non l’invio degli SMS e l’inoltro della chiamata di emergenza. La chiamata di emergenza, oltre che alla rilevazione automatica di caduta o immobilità, può essere attivata volontariamente toccando il logo D-Air Lab stampato sul corpetto, oppure dall’app del telefono.

Motorola defy

Come detto, un prodotto come D-One Trail Vest richiede il supporto costante di uno smartphone per il suo totale funzionamento. La tasca integrata protegge il telefono, ma naturalmente è consigliabile che lo smartphone sia resistente per essere un buon compagno di corse.

Uno smartphone rugged è certamente il primo prodotto che viene in mente, il discorso non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista. Spesso questo tipo di prodotti risulta pesante e ingombrante e pochi lo eleggono nella realtà a proprio smartphone principale. Per qualcuno è il secondo smartphone, ma anche in questo caso, avendo un dispositivo aziendale, non molti scelgono un rugged come proprio dispositivo personale, a meno di non avere esigenze particolari.

Morotola defy gioca invece su un campo leggermente diverso: tra i rugged è quello maggiormente ‘mimetizzato’ da smartphone tradizionale. Per estetica e ingombri non si discosta molto da uno smartphone normale con custodia protettiva e quindi spazza via di primo acchito molte delle remore che si hanno nell’acquisto di uno smartphone resistente.

Nonostante la faccia da ‘ragazzo pulito’, offre caratteristiche tecniche in grado di superare i test militari della certificazione MIL SPEC 810H, tra cui la resistenza a polvere e acqua certificata IP68, con la possibilità di essere immerso per 35 minuti in acqua a una profondità di 1,5 metri. Non solo, la resistenza è certificata non solo per l’acqua dolce, ma anche per acqua salata e liquidi particolari, come ad esempio l’oggi onnipresente disinfettante per le mani, oltre agli ambienti con salsedine. Caratteristica importante è poi la resistenza agli urti con cadute fino a 1,8 metri d’altezza.

Un telefono pronto quindi anche alla vita all’aria aperta; per questo i tecnici hanno optato per una batteria integrata da 5.000 mAh (con ricarica a 20W) e per una piattaforma hardware poco energivora, Qualcomm Snapdragon 662.

Nell’uso la piattaforma risulta abbastanza fluida, anche grazie all’utilizzo di una versione stock del sistema operativo Android, ma si sente la mancanza di un po’ di memoria in più. La scelta di optare per una sola versione 4GB/64GB potrebbe risultare per molti limitante. Certo, la memoria di storage può essere estesa tramite schede MicroSD, ma 6GB/8GB di RAM sarebbero stati più indicati. La mancanza del 5G invece è cosa che può interessare a pochi.

Coppia perfetta per l’outdoor

L’accoppiata tra i due prodotti è praticamente perfetta. Il telefono può trovare spazio (anche se un po’ al limite) nell’apposita tasca posteriore, ma viste le caratteristiche di resistenza, è possibile tenerlo ancora più a portata di mano in una delle tasche frontali, pronto per scattare una foto di un panorama montano o per aiutare a trovare la strada giusta con un’app come Osmand o AllTrails. Il display funziona anche con le mani bagnate o i guanti. Questa caratteristica non va sottovalutata, vi è mai capitato di provare a utilizzare il vostro smartphone con le mani sudate, magari correndo in montagna o d’estate? A volte il sudore sulle mani, oltre che rappresentare un pericolo per gli smartphone non impermeabili, rende l’esperienza utente davvero frustrante. In questo caso anche il clima più inclemente, non solo non mette a repentaglio la vita dello smartphone, ma nemmeno ne inficia l’interfaccia. Sempre parlando di mani bagnate e sudate, la cover protettiva integrata di Motorola defy, con finitura zigrinata in TPU, offre una presa salda in tutte le situazioni, a differenza di quegli smartphone dall’aspetto lucente, la cui finitura lucida li trasforma in saponette alla minima umidità sulle mani.

Non solo, l’interfaccia di Motorola defy è corredata anche di gesture. Scuotendo a martello il telefono si attiva la torcia, mentre ruotandolo velocemente su se stesso è possibile attivare la fotocamera. La fotocamera da 48 megapixel offre un ottimo supporto in tutte le condizioni, permettendo di ottenere foto molto nitide di giorno, ma anche di notte, dove la struttura quad-bayer del sensore permette di ottimizzare la cattura della luce.

La resistenza del telefono agli urti è un’altra caratteristica importante: trovarsi con il telefono rotto e inutilizzabile proprio nel momento del bisogno dopo una caduta importante sarebbe davvero una beffa.

Come detto, la somma degli addendi in questo caso è maggiore del valore dei singoli. Un esempio ulteriore: D-One Trail Vest attiva un suono a sirena sullo smartphone, ma se quest’ultimo ha un altoparlante di scarsa qualità la sirena è praticamente inutile. Motorola defy è ottimizzato anche su questo fronte per l’utilizzo all’aria aperta e la sirena risulta decisamente ben udibile.

Motorola defy è disponibile sul mercato italiano a 339 €, un prezzo decisamente concorrenziale nel campo dei rugged di qualità, mentre D-One Trail Vest ha un prezzo di 279 €. L’accoppiata risulta quindi alla portata di molti, considerando che le attrezzature da trail generalmente non sono economiche (uno zainetto specifico può costare anche 100 €) e che lo smartphone può essere utilizzato anche come telefono di tutti i giorni.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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