La ‘nuova’ PS5 non scalda più di quella vecchia, anzi è il contrario

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La ‘nuova’ PS5 non scalda più di quella vecchia, anzi è il contrario

Il nuovo modello di PS5, una revisione che abbiamo scoperto pesare meno e avere un dissipatore più piccolo, non scalda di più rispetto alla versione originale, anzi. Dopo prime, sommarie e poco approfondite prove che avevano fatto pensare a un passo indietro da questo punto di vista, l’analisi congiunta del sito tedesco Igor’s Lab e del canale YouTube Hardware Busters ha portato a scoprire che gli ingegneri di Sony sanno il fatto loro.

Stando ai test svolti con metodologie e strumenti più precisi (sonde interne anziché rilevazioni esterne alla console), il processore centrale (SoC) della nuova revisione si mantiene oltre 10 °C più fresco rispetto al modello presentato a fine 2020. La nuova versione, nonostante la medesima ventola impostata alla stessa velocità, si è dimostrata leggermente più rumorosa (25,9 dBA vs 24,8 dbA) perché grazie al nuovo radiatore Sony permette alla console di espellere più aria, con un riflesso sul profilo acustico praticamente inesistente all’orecchio dei più. L’azienda ha infatti riposizionato le heatpipe e ha avvicinato più superficie del dissipatore alla ventola di aspirazione.

La minore area coperta dal nuovo dissipatore impatta però sulle memorie, con i chip che hanno fatto registrare 8 °C in più rispetto al precedente modello. In realtà, le prime osservazioni che indicavano maggiori temperature avevano colto solo un aspetto parziale del funzionamento della nuova revisione: le temperature esterne più alte si legano al fatto che la console è effettivamente in grado di espellere più calore, e questa è una buona cosa perché il calore non rimane intrappolato. E per quanto riguarda le memorie più calde, non è un problema tangibile e Sony ha fatto la scelta ponderata di raffreddare meglio il SoC.

Quanto ai consumi, la console senza giochi in funzione sembra richiedere 5 watt in meno, mentre nei test con un titolo in 4K e ray tracing sono stati registrati 10 watt in più. Questo valore si lega proprio con la temperatura: poiché il SoC opera con un clock dinamico, le minori temperature permettono al chip di operare a frequenze più alte per un tempo leggermente maggiore e questo ha un riflesso sul consumo.

Chiariti questi punti, la sostanza è che questi cambiamenti dietro le quinte servono più a Sony che ai giocatori: una console più leggera e un radiatore meno voluminoso consentono all’azienda di risparmiare sui costi di spedizione (un risparmio di 300 grammi per ogni console spedita, sommato centinaia di unità comporta un risparmio tangibile) e quello produttivo.

Non è comunque l’unico aggiornamento fatto da Sony in questi mesi: la motherboard è stata ritoccata tre volte e ha visto due revisioni per quanto riguarda la parte di alimentazione. Solo con l’ultimo intervento Sony ha cambiato il codice che accompagna il prodotto sul mercato, destando così l’attenzione mediatica e degli appassionati.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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