Renault vuole rinviare l’addio ai motori termici al 2040: teme il crollo di Dacia

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Renault vuole rinviare l’addio ai motori termici al 2040: teme il crollo di Dacia

Chi visita l’IAA Mobility di Monaco in questi giorni (la fiera chiudere il 12 settembre) può trovare interessanti novità elettriche allo stand di Renault. La casa francese ha presentato la versione di produzione della Megane E-Tech Electric, ed ha mostrato il prototipo della nuova Renault 5 elettrica, in arrivo nei prossimi anni.

In generale la casa con sede a Parigi è sempre stata tra i pionieri del settore elettrico, e per questo forse le ultime dichiarazioni fanno storcere un po’ il naso. Anziché spingere per un’adozione dell’elettrico il più velocemente possibile, un dirigente, durante un’intervista, ha spiegato che Renault spingerà per posticipare l’abbandono dei motori endotermici, dal 2035 voluto dall’Europa, al 2040.

Autopilot

Si tratta del vicepresidente esecutivo per l’ingegneria del Gruppo Renault, Gilles Leborgne, che parlando con Auto Express, si è così espresso: “Combatteremo per mantenere in vita l’ibrido dopo il 2034, 2035, perché [nell’attuale proposta dell’UE] abbiamo un divieto totale dei motori a combustione interna. Non è scritto esplicitamente, ma dice emissioni zero entro il 2034, quindi tradotto significa niente ICE. Riteniamo che non sia l’approccio giusto, quindi lotteremo per proporre un modo più fluido di fare le cose, per avere una quota di ibrido fino al 2040 direi“.

In un passaggio successivo, Leborgne chiarisce che secondo lui il problema riguarderà in particolar modo il brand Dacia, che notoriamente vende le vetture più abbordabili in termini di costo all’interno del gruppo. Secondo il manager solo il 10% di Dacia potrebbe essere elettrico nel 2030, ragion per cui i motori ibridi, e quindi a combustione, saranno necessari per continuare a proporre vetture di qualità ma economiche.

Continua Leborgne: “Manterremo benzina e GPL, poi passeremo a mild hybrid (48 volt) e ibridi, poi a full electric. Senza dubbio abbiamo la tecnologia, ma non sappiamo se abbiamo già i clienti per essa. Inoltre dobbiamo adattarci: abbiamo molte persone nelle nostre fabbriche; dobbiamo trasformare la nostra gente, e questo richiederà tempo“.

Dichiarazioni che certamente faranno discutere, vista anche la posizione presa dall’azienda in più occasioni, assolutamente pro elettrico. A questo si aggiungono i comunicati di molte altre case e marchi, che hanno annunciato di voler addirittura anticipare le tempistiche richieste dalla Comunità Europea.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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