Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC alla prova: dissipatore ibrido per tenere a bada Ampere

Another ICT Guy

Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC alla prova: dissipatore ibrido per tenere a bada Ampere

Dopo aver provato la GeForce RTX 3080 Ti in versione Founders Edition, riscontrando una scheda video simile alla GeForce RTX 3090 in ambito gaming, in redazione è giunto il primo modello custom e per giunta non uno qualunque: stiamo parlando della Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition (ROG-STRIX-LC-RTX3080TI-O12G-GAMING), forte di un sistema di raffreddamento ibrido, che coniuga l’aria con il liquido.

Questo modello, previsto sul mercato a partire da 2.199 euro nel corso dell’estate, è senza dubbio rivolto agli appassionati delle massime prestazioni, dei prodotti particolari e a chi vuole qualcosa che non passi certo inosservato.

Dimensioni a parte (scheda: 29,3 x 13,3 x 5,2 cm; radiatore con ventola: 27,2 x 12,1 x 5,4 cm), la scheda si fregia di illuminazione ARGB sia lungo alcune strisce sulla copertura in plastica del dissipatore (completata da un backplate posteriore in alluminio), sia tramite il logo ROG e soprattutto le due ventole sul radiatore. Il tutto è sincronizzabile con altri componenti grazie alla tecnologia Asus Aura Sync e gestibile tramite il software Armoury Crate.

L’altra cosa che salta subito all’occhio è che per l’alimentazione è necessario collegare tre connettori PCIe a 8 pin, e questo vi dà già l’indicazione del TGP della scheda che dai 350W della Founders Edition sale a ben 400W. Questo non solo conferisce margine per un eventuale overclock, ma anche per alzare le frequenze di fabbrica. Non a caso la scheda ha 18 fasi per la GPU e altre quattro dedicate alla memoria.

  GeForce RTX 3090 FE GeForce RTX 3080 Ti FE Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition
Architettura e GPU Ampere GA102 Ampere GA102 Ampere GA102
Processo produttivo Samsung 8nm Samsung 8nm Samsung 8nm
Die Size 628 mm2 628 mm2 628 mm2
Transistor 28 miliardi 28 miliardi 28 miliardi
CUDA Core 10496 10240 10240
TMUs / ROPs 328 / 112 320 / 112 320 / 112
Tensor / RT Core 328 / 82 320 / 80 320 / 80
Base Clock 1400 MHz 1365 MHz 1365 MHz
Boost Clock 1700 MHz 1665 MHz 1830 MHz
Capacità memoria 24 GB GDDR6X 12 GB GDDR6X 12 GB GDDR6X
Bus memoria 384 bit 384 bit 384 bit
Velocità memoria 19,5 Gbps 19 Gbps 19 Gbps
Bandwidth 936 GB/s 912 GB/s 912 GB/s
TGP 350W 350W 400W

La proposta di Asus si presenta infatti con Boost Clock che sale a 1830 MHz dai 1665 MHz della Founders Edition. Installando il software GPU Tweak II e attivando il profilo OC, il valore di boost viene ulteriormente spinto a 1860 MHz.

Il resto delle caratteristiche e delle frequenze è invariato rispetto alla Founders Edition, ci sono solo alcune differenze: la prima è che la ROG Strix LC ha un’uscita HDMI 2.1 in più, quindi ne ha due, che si aggiungono a tre DisplayPort 1.4a. Inoltre, la scheda vanta due connettori FanConnect II PWM che permettono di gestire le ventole dei case in base alla temperatura della GPU. Infine, da segnalare la presenza di uno switch per il Dual BIOS che permette di passare dal profilo Performance a quello Quiet.

Il sistema di raffreddamento

Abbiamo scritto che la scheda ha un sistema di raffreddamento ibrido, che mette insieme la dissipazione attiva tramite ventola a un sistema a liquido con relativo radiatore. Di cosa si occupa uno e di cosa si occupa l’altro? La ventola blower serve a catturare aria fresca dall’esterno e far sì che scorra sul PCB della scheda, in modo da allontanare il calore dalle fasi di alimentazione e dagli altri componenti minori.

Il sistema di raffreddamento a liquido si occupa quindi di raffreddare la GPU e i moduli di memoria GDDR6X che circondano il chip grafico tramite un cold plate personalizzato, collegato a una pompa da cui escono tubi lunghi ben 600 mm che dovrebbero garantire l’installazione anche in case molto grandi di tipo EATX. Il radiatore da 240 mm vede la presenza di due ventole da 120 mm ottimizzate per un alto flusso d’aria e un’elevata pressione statica.

Configurazione di prova

Abbiamo svolto i test alle tre risoluzioni più diffuse – 1920×1080, 2560×1440 e 3840×2160 -, con impostazioni qualitative molto elevate e i driver più recenti, per mettere le schede video sotto carico. Per snellire i grafici e concentrarci sul focus di questo articolo, abbiamo rimosso alcuni modelli rispetto alle altre recensioni. Di seguito i dettagli della piattaforma di prova:

  • Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
  • Processore: Intel Core i9-10900K
  • Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
  • Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
  • Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
  • SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB

Ecco le schede usate per la prova:

  • Nvidia GeForce RTX 3090 (Founders Edition)
  • Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition
  • Nvidia GeForce RTX 3080 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3080 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3070 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3060 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2080 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2080 SUPER (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2080 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2070 SUPER (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce GTX 1080 Ti
  • AMD Radeon RX 6900 XT (reference)
  • AMD Radeon RX 6800 XT (reference)
  • AMD Radeon RX 6800 (reference)
  • AMD Radeon RX 6700 XT (reference)

Prestazioni

Come sempre, proviamo le schede custom con una suite di test più ridotta, in modo da verificare eventuali differenze prestazionali rispetto alla scheda di riferimento – leggasi: non ha senso fare n mila test per caratterizzare un prodotto, specie dopo aver provato il progetto di base. Nel caso di questa Asus ROG Strix LC GeForce RTX 3080 Ti OC Edition riscontriamo prestazioni del 5-7% (a seconda della risoluzione) superiori alla Founders Edition nei test svolti con la scheda impostata sul profilo Gaming e BIOS Performance (il Quiet non cambia le frequenze). Queste prestazioni le valgono, il più delle volte, prestazioni in gaming superiori alla RTX 3090 Founders Edition.

Come nota a margine, un breve accenno anche all’overclock del nostro sample. Portando il Power Limit al 112%, ossia a 450W, siamo riusciti a salire di 160 MHz sulla GPU (1525 / 1990 MHz), mentre la memoria è salita tranquillamente di 1000 MHz: considerando che il chip grafico era già piuttosto overcloccato di fabbrica, niente male!

Frequenze, consumi, temperature e rumorosità

Il sistema di raffreddamento a liquido, che si occupa della GPU e dei chip di memoria vicini, si fa sentire in termini di frequenze, come si può vedere dal grafico, e di conseguenza sulle prestazioni come abbiamo visto nei test. Se la GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition lungo tutto il test si attesta a un clock medio di 1640 MHz circa, la proposta di Asus si spinge a 1770 MHz. Se ci concentriamo solamente sulle sezioni sotto carico, quindi dove le frequenze sono più elevate, la Founders si assesta a 1760 MHz, mentre la Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition raggiunge una media di 1875 MHz.

Il plus della scheda è senza dubbio il sistema di raffreddamento che permette di ricavare maggiori prestazioni dalla GPU tenendone a bada, allo stesso tempo, la temperatura. Il grafico è piuttosto eloquente, con la GPU GA102 che sulla Asus tocca a malapena i 54 °C, a fronte di una Founders la cui GPU arriva a 77/78 °C.

Tutto rose e fiori quindi? No, perché le maggiori prestazioni si pagano – e non solo da un punto di vista del prezzo, ma anche in bolletta. La scheda di Asus richiede ulteriori 50W circa rispetto alla Founders Edition, arrivando ai fatidici 400W. Se quindi una RTX 3080 Ti Founders richiede almeno un alimentatore da 750W, questa ROG Strix non necessita nientedimeno che di un 850W di qualità.

Arriviamo al capitolo della rumorosità. In genere rileviamo la rumorosità a 10 cm di distanza, parallelamente dalle ventole della scheda video, centralmente, ma in questo caso non è il modo migliore per caratterizzare la rumorosità di questa soluzione, in quanto abbiamo una ventola sulla scheda che non gira a più di 750 RPM, producendo poco rumore, mentre le due ventole sul radiatore del sistema a liquido si fanno sentire molto di più. Per questo motivo abbiamo scelto di non produrre un grafico che sarebbe apparso sterile, ma di spiegarvi per iscritto quanto rilevato – le rilevazioni non sono svolte in una camera anecoica, quindi non sono direttamente confrontabili tra le diverse schede.

Possiamo dirvi che nel complesso questa ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition è leggermente più rumorosa di una Founders, le due ventole in funzione sul radiatore si fanno sentire – rilevando sempre a circa 10 cm, abbiamo registrato con il fonometro 52,5 dB, mentre registrando poco davanti alla ventolina ci si ferma a circa 45 dB. La RTX 3080 Ti Founders si ferma a 49 dB. In generale la ROG Strix ci è apparsa più rumorosa, anche se molto dipende dalla vostra installazione e dal ricircolo dell’aria all’interno del case.

Tra l’altro abbiamo provato sia con BIOS Performance che Quiet, ma la differenza sotto carico non è così marcata tra i due profili, non abbiamo ravvisato grandi cambiamenti acustici e anche le ventole girano tutto sommato solo poco più lentamente, senza riflessi significativi sulle temperature d’esercizio. Forse si tratta di un problema del nostro sample? Può essere, e comunque visto l’ampio margine di temperatura a disposizione, suggeriamo di impostare il profilo Quiet per provare a contenere ulteriormente la rumorosità.

Conclusioni

La Asus ROG Strix LC RTX 3080 Ti OC Edition è troppo di tutto: prestazioni superiori alla già ottima Founders e persino alla RTX 3090, dimensioni non trascurabili, sistema di raffreddamento non convenzionale, consumi elevati e tre connettori PCIe a 8 pin, overclock di fabbrica e per giunta una HDMI 2.1 in più. Non c’è molto altro da aggiungere, è una scheda per appassionati che cercano il massimo e che vogliono ottenerlo. Chiaramente è importante assicurarsi di avere un case e un alimentatore adeguati prima di acquistare questo modello.

Si parla di un prezzo di listino di circa 2200 euro (contro i 1200 euro della RTX 3080 Ti FE indicati da Nvidia), ma la produzione tecnologica al palo potrebbe persino farlo aumentare, anche perché è un prodotto “elitario” e come tale realizzato in minor numero rispetto a una ROG Strix classica. Purtroppo questa è la conclusione che ci tocca scrivere per ogni recensione di schede video da diversi mesi a questa parte: al di fuori dei pregi e difetti di una singola proposta, diventa complesso e velleitario prodursi in un confronto con proposte concorrenti e modelli di altre realtà. Non vediamo l’ora che questo momento passi, ma tutte le notizie giunte finora fanno pensare che ci sarà da attendere ancora molto tempo.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *