Fujinon XF 27mm F2.8 R WR, il pancacke Fuji acquista ghiera e tropicalizzazione

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Fujinon XF 27mm F2.8 R WR, il pancacke Fuji acquista ghiera e tropicalizzazione

Proviamo oggi il recente Fujinon XF 27mm F2.8 R WR per il sistema APS-C Fujifilm X. Il nuovo arrivato andrà a sostituire l’attuale 27mm F2.8, caratterizzato dallo stesso schema ottico (7 elementi in 5 gruppi, con un elemento asferico), stesso diaframma a 7 lamelle, stessa distanza minima di messa a fuoco e, di conseguenza, identico ingrandimento massimo. Anche le dimensioni sono pressoché identiche.

Perché, dunque, un nuovo obiettivo? Come suggerisce il nome, il nuovo XF 27mm F2.8 R WR è dotato di ghiera dei diaframmi (Ring) ed è protetto contro gli agenti atmosferici (Weather Resistant). Per questo, si sposa meglio con corpi macchina come la X-Pro 3 che, oltre a essere anch’essi tropicalizzati, offrono per loro natura un’operatività in cui la ghiera dei diaframmi gioca un ruolo determinante.


La nuova versione R WR a confronto con il precedente pancake 27mm F2.8.

La funzionalità extra vale indubbiamente il sovrapprezzo, che è in effetti piuttosto modesto: il nuovo Fujinon XF27mm F2.8 R WR è infatti disponibile da marzo 2021 al prezzo di listino di 469,99 Euro, vale a dire circa 63 Euro più del modello precedente. 


Il Fujinon XF27mm F2.8 R WR montato sul corpo macchina X-Pro3.

La lunghezza focale equivalente nel formato 35mm è pari a 41mm, il che fa sostanzialmente dell’XF 27mm un obiettivo standard. L’angolo di campo è 55,5° e la minima distanza di messa a fuoco è 34 cm, che si traduce in un rapporto di ingrandimento massimo pari a 0,1x.


Il paraluce di serie offre anche un buon grado di protezione fisica.

Fisicamente, si tratta di un “pancake”: solo 62mm il diametro esterno per 23mm di lunghezza e 84 grammi di peso. Il classico obiettivo che trova posto ovunque. Altrettanto ridotto il diametro filtri, solo 39mm. Chi desidera semplicemente proteggere l’obiettivo può comunque affidarsi al paraluce LH-XF27 fornito di serie che, complice il ridotto diametro della lente frontale, protegge efficacemente l’obiettivo da eventuali urti.

La semplice costruzione e il poco spazio disponibile non lasciano spazio a fronzoli. Non manca però un blocco di sicurezza che evita di spostare accidentalmente il diaframma dalla posizione Auto. Buona, come sempre per le ottiche XF, la qualità costruttiva percepita. 

Dal punto di vista ottico, la focale standard consente di ottenere ottime prestazioni con ridotte aberrazioni anche in presenza di schemi relativamente semplici. Non è una sorpresa dunque che, come altri “insospettabili” pancake, anche il Fujinon XF 27mm F2.8 R WR sia capace di risolvere, al centro, una notevole quantità di dettagli: si parte da oltre 3500 LW/PH a f/2.8 per arrivare, con un andamento quasi “piatto”, alle oltre 3800 del miglior diaframma di lavoro (per la cronaca, f/5,6), quindi alle circa 3700 ottenibili a f/8.

Tra f/2.8 e f/8, dunque, ogni diaframma è eccellente. Ancora a f/11 si sfiorano, sul corpo macchina di prova (Fujifilm X-T4) le 3000 LW/PH, che rappresentano come sempre un ottimo livello assoluto. Per il formato APS-C, purtroppo, f/16 è già un diaframma molto chiuso, pertanto il sistema risente in modo più evidente delle perdite per diffrazione rispetto al formato 35mm.


Nitidezza ai bordi (ingrandimento 200%). A sinistra: f/2.8. A destra: f/8.

La semplicità dello schema ottico si sconta un poco ai bordi dell’immagine, laddove le prestazioni, in termini di nitidezza, sono sensibilmente più ridotte: solo a f/8 si raggiungono e superano le 3000 LW/PH, mentre ai due diaframmi più aperti, il punteggio tra le 1500 e le 2000 LW/PH è indice di una certa morbidezza. Nulla di drammatico, sia chiaro. La differenza con molte altre ottiche moderne, progettate per essere delle lame di rasoio in qualunque punto del fotogramma e a qualunque diaframma, è comunque percepibile. Si tratta semplicemente di capire se/quanto questo sia importante: è infatti evidente come, per un ritrattista, la perdita di nitidezza ai bordi sia tipicamente irrilevante, mentre per un paesaggista possa essere più importante.

Eccezionalmente ben controllata l’aberrazione cromatica laterale, assolutamente impercettibile in ogni situazione, e visivamente non abbiamo trovato traccia nemmeno di aberrazione cromatica assiale.

Perfettamente sotto controllo anche le distorsioni, che superano di poco l’1% (barilotto), risultando per questo anch’esse di fatto irrintracciabili all’interno di immagini comuni.    

La perdita di luce ai bordi è quantificabile in poco più di uno stop alla massima apertura e in circa 1 stop @ f/4, quindi ridotta in valore assoluto ma non del tutto trascurabile. Astigmatismo visibile alla massima apertura.

f/2.8
f/2.8

f/5.6
f/5.6

f/8
f/8

f/16
f/16

Tirando le somme, possiamo dire che il Fujinon XF 27mm F2.8 R WR ripropone le buone qualità ottiche del predecessore, aggiungendo ghiera di comando e tropicalizzazione, il che ne fa un perfetto compagno di corpi macchina come X-E e X-Pro per street e reportage, ovviamente per tutti quegli utenti che amano la prospettiva naturale dell’ottica standard. In questo contesto, infatti, l’uso tipico di diaframmi medio-chiusi, ad esempio f/8, nasconde l’unico difetto ottico di un certo rilievo, che è la perdita di nitidezza ai bordi alle aperture più elevate.

Se a questo nuovo 27mm (ricordiamo, focale 35mm equivalente pari a 41mm) si aggiunge il già disponibile XF18mm F2 R (focale equivalente 27mm), si crea una coppia di obiettivi perfetti per “rubare” l’attimo che, insieme, pesano grossomodo 200g e che costano – sempre nel complesso – meno di mille euro. Non male davvero…

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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