Google spinge su ambiente, meno impatto per aziende e città

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Google spinge su ambiente, meno impatto per aziende e città

Ridurre a zero le emissioni di carbonio, sostenere l’economia con i bond ‘verdi’ e supportare aziende e città in un percorso di riduzione dell’impatto ambientale. Sono i tre pilastri che hanno guidato l’operato di Google nell’ultimo anno come si evince dal ‘2020 Environmental Report’, che racchiude l’impegno del colosso americano nello spingere lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. “Siamo agli inizi del nostro piano – spiega Big G in una nota – ecco perché pensiamo a costruire prima solide fondamenta con una serie di obiettivi audaci e concreti”.

Ad oggi, Google produce, tramite energia rinnovabile, il 100% del suo consumo di elettricità, raggiungendo lo status di carbon neutral per le operazioni a livello globale. Il prossimo passo è divenire ‘carbon free’, come annunciato già a settembre, entro il 2030, per operare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con energia priva di emissioni di anidride carbonica.

Prima di tale termine gli investimenti in energie rinnovabili permetteranno di aiutare 1 miliardo di persone a vivere con maggiore attenzione all’ambiente, ad esempio attraverso gli spostamenti con mezzi elettrici, e 500 città a fare scelte sostenibili nei processi di rimodulazione urbana, sociale ed economica. Peraltro, la stessa Google aveva già emesso 5,75 miliardi di dollari in obbligazioni ‘verdi’, i cui proventi finanzieranno progetti in corso e futuri, ambientalmente e socialmente responsabili. Ciò le ha permesso di guadagnarsi, per il settimo anno consecutivo, un grado ‘A’ nella lista di CDP sul cambiamento climatico, un’organizzazione che aiuta le aziende e le città a divulgare il proprio impatto ambientale.

In parallelo, Big G sta sperimentando negli Usa e in Danimarca un nuovo approccio per verificare quanta energia pulita viene esattamente utilizzata nei suoi data center. Partendo dal concetto di T-EAC (Time-based Energy Attribute Certificates), il sistema segue un’analisi oraria e non più solo mensile o annuale, così da restituire metriche più precise e indirizzare al meglio le risorse a disposizione.
   

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