Intel, tutto pronto per la produzione di chip EUV in volumi in Europa

Intel è pronta a produrre chip in volumi con processo Intel 4 in Irlanda. La Fab 34 di Leixlip è stata quindi resa completamente operativa e dotata dei macchinari necessari a occuparsi della produzione litografica EUV, nel regno dell’ultravioletto estremo, al fine di realizzare chip sempre più complessi, veloci e meno affamati di energia.
Domani il CEO Pat Gelsinger, la dottoressa Ann Kelleher (GM of Technology Development) e Keyvan Esfarjani (Chief Global Operations Officer) saranno proprio nella Fab per festeggiare questo passaggio fondamentale per il futuro della società. Vedremo se in quell’occasione emergeranno maggiori informazioni come, ad esempio, l’effettivo volume produttivo dell’impianto e le sue future evoluzioni.
Intel 4 è il processo con il quale la società produrrà la Compute Tile, quella con i core x86, di Meteor Lake, il primo progetto client disaggregato, dove più chip su un package operano insieme per funzionare come un die monolitico, ma senza i limiti – concettuali, di costo e di consumo – che impone quel design. Ulteriori informazioni su Meteor Lake, un processore che vedremo dal 14 dicembre su notebook, PC desktop AIO e mini PC, le trovate in questo articolo.
Abbiamo seguito i progressi della Fab 34 fin dall’inizio del 2022, con la prima “accensione” dello scanner EUV avvenuta lo scorso dicembre: si tratta di un investimento da 7 miliardi di dollari che consente a Intel di raddoppiare la capacità produttiva del sito. Una tale potenza di fuoco servirà in primis a sé stessa, ma soprattutto – in ottica futura – a soddisfare le necessità dell’industria europea e non solo, verso cui Intel vuole aprirsi con la sua strategia di diventare un produttore per conto terzi in concorrenza a Samsung e TSMC.
Una polo produttivo forte come quello irlandese darà modo a Intel di poter gestire con più tranquillità la sua espansione in Europa, dove intende realizzare due impianti per la produzione di semiconduttori in Germania, un impianto di “assembly & test” in Polonia, oltre a numerosi altri investimenti sparsi per il continente. In teoria sarebbe coinvolta anche l’Italia, ma da tempo non ci sono informazioni né annunci: rimaniamo alle “parole di speranza” del governatore del Veneto Luca Zaia.
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