Bloodborne e The Last of Us Parte II a 100 fps su PS5 con una semplice patch, ma a noi potrebbe toccare l’acquisto di una remastered

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Bloodborne e The Last of Us Parte II a 100 fps su PS5 con una semplice patch, ma a noi potrebbe toccare l’acquisto di una remastered

L’hacking su PS5 ha ottenuto risultati interessanti nell’ultimo periodo, il che ha spinto alcuni sviluppatori a realizzare delle patch “homemade” per alcuni dei titoli di maggiore spessore. Tra questi vi è Illusion che è riuscito a portare Bloodborne e The Last of Us Parte II oltre i 100 fps sull’hardware dell’ultima ammiraglia Sony.

Va specificato che, nel caso di Bloodborne, la risoluzione era stata impostata a 720p, ma il gioco ha raggiunto un frame rate di 110 fps circa. Per quanto riguarda The Last of Us Parte II, invece, il modder ha raggiunto gli 85 fps con una risoluzione di 1440p e i 105 fps a 1080p. Si tratta in ogni caso di buoni risultati che mettono in risalto il vero potenziale dell’ultima console di Sony.

Illusion già in precedenza aveva mostrato due patch che consentivano ai titoli sopracitati di raggiungere agevolmente i 60 fps su PlayStation 5. Queste consentivano di godere a pieno dei due giochi con prestazioni soddisfacenti, a differenza di quanto invece si è verificato perfino con PS4 Pro.

Tuttavia, si tratta di patch realizzate in tempi relativamente stretti e da un singolo sviluppatore autonomo che non ha accesso agli strumenti di Sony. È proprio questo che dà spunto ad alcune riflessioni in merito al trattamento che editori e sviluppatori riservano ai loro titoli.

Parliamo, infatti, di patch non ufficiali che cambiano, talvolta in modo radicale, l’esperienza di gioco. I titoli in questione, peraltro, sono entrambi in esclusiva per PlayStation, eppure aggiornamenti simili è probabile che non arrivino mai da parte dei produttori.

Allo stesso tempo, però, negli ultimi anni il mercato si è popolato di sempre più remastered, anche di giochi non troppo datati, che hanno spinto gli utenti al riacquisto di alcune produzioni. In taluni casi il lavoro svolto è evidente, come nella riproposizione del primo capitolo di The Last of Us, ma in altri sono emersi solo miglioramenti come quelli proposti da Illusion.

Difficile stabilire quale sia la direzione che intraprenderà il settore, ma speriamo che l’impegno investito dagli sviluppatori indipendenti possa essere un monito per le software house e spingerle a fornire una maggiore qualità che, con i mezzi a loro disposizione, non dovrebbe essere ardua da raggiungere.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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