NVIDIA H100, la domanda è altissima: almeno 22 miliardi di dollari di fatturato nel 2023

Non ci sono solo le società cinesi a voler ricoprire di soldi NVIDIA per avere i suoi acceleratori di intelligenza artificiale ma anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono desiderose di fare altrettanto. Le due realtà vogliono trovare un posto al sole nel mondo hi-tech e, facendo affidamento agli immensi proventi derivati dalla vendita del petrolio, sono pronte a entrare in scena.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, TSMC – che si occupa di produrre le GPU di NVIDIA – dovrebbe consegnare circa 550.000 GPU Hopper H100 quest’anno alle società che stanno creando i servizi di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e molti altri. Poiché un acceleratore si dice costi circa 40.000 dollari, si tratta di vendite per almeno 22 miliardi di dollari per un unico prodotto.
Se gli ordini dalla Cina per NVIDIA A800 ammontano a 5 miliardi di dollari fino al 2024, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sembra partiranno a ritmi meno sostenuti, puntando però sull’acceleratore più evoluto: acquisteranno quante più GPU NVIDIA H100 permetterà loro di ordinare, ma siccome probabilmente gran parte della capacità produttiva è già stata riservata, si parla per l’Arabia Saudita di circa 3000 GPU entro fine anno, per un controvalore di circa 120 milioni di dollari, noccioline per lo stato arabo.
Tenendo però conto, almeno così riporta il Financial Times, che ChatGPT è stato sviluppato da OpenAI con “appena” 1024 acceleratori NVIDIA A100 di precedente generazione in un mese solo, triplicare quel numero potrebbe dare all’Arabia la possibilità di creare servizi ben più evoluti, fermo restando le idee e le capacità informatiche.
I paesi del golfo arabo stanno cercando di non legarsi mani e piedi a Cina e Stati Uniti nel campo dell’AI e per questo motivo vogliono realizzare tecnologie proprietarie e attrarre talenti ingegneristici. A tal proposito, gli Emirati hanno già sviluppato un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) open source chiamato Falcon gestito da un’università con legami statali.
L’Arabia Saudita punta anche a creare un proprio supercomputer di ultima generazione chiamato Shaheen III basato su oltre 2800 Grace Hopper Superchip – non è chiaro se la versione HBM3 o l’ultimissima HBM3E.
Il quotidiano conclude affermando che NVIDIA darà probabilmente la priorità alle società con sede negli Stati Uniti per le consegne degli acceleratori H100, quindi OpenAI, Microsoft e Google in primis, ma davanti a un assegno in bianco dalla penisola arabica certi propositi potrebbero vacillare. Alcuni analisti ritengono che NVIDIA potrebbe rastrellare ricavi di 300 miliardi di dollari nel segmento AI entro il 2027.
Tutta questa domanda potrebbe avere un effetto sull’allocazione produttiva di NVIDIA presso TSMC, il che significa che la società potrebbe sacrificare una parte della produzione di GPU GeForce per avere più chip H100, il cui margine di profitto è decisamente più cospicuo. Ciò potrebbe avere ripercussioni sulla disponibilità e i prezzi delle schede video, ma per il momento questa è da intendersi come una mera supposizione.
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