Anche Fisker segue Tesla, annunciata la sua adesione al connettore NACS

Tesla orienta l’industria automobilistica elettrica da quasi una ventina d’anni, ma mai come in questi ultimi mesi l’azienda di Musk aveva dato vita a una vera e propria “rivoluzione”, riguardante – fra l’altro – una delle componenti più importanti dal punto di vista dei consumatori.

Parliamo del connettore di ricarica, per cui – ad oggi – non esiste uno standard condiviso, ma ogni casa può – potenzialmente – fare quello che desidera: ne è un esempio emblematico (e a tratti problematico) il connettore CHAdeMo in uso alla Nissan Leaf, tanto diffuso in Giappone quanto raro nel resto del mondo.

Nessuna norma o direttiva obbliga la casa asiatica ad omologarsi definitivamente sui due connettori maggiormente diffusi (Tipo 2 per la ricarica AC, CCS per la DC), salvo che quella del mercato. Ed è propria questa legge – tanto virtuale quanto reale – che potrebbe spiegare perché numerose rivali di Tesla stiano decidendo a loro volta di adottare il connettore NACS.

L’eventualità che l’azienda texana rubi loro importanti fette di mercato, fosse anche solo perché nella sua rete di ricarica (ora aperta quasi ovunque anche a terze parti) verrà usato questo connettore, deve essere presa seriamente, che si vendano auto di lusso o di livello più basso.

Questa linea di pensiero è, probabilmente, quella seguita da Fisker che, in una nota stampa, ha affermato di voler adottare il connettore NACS di Tesla a partire dal 2025, permettendo “ai proprietari di Fisker ulteriori opzioni di ricarica, ovvero sfruttare le 12.000 stazioni Supercharger di Tesla negli Stati Uniti Stati Uniti e Canada. Tutti i veicoli Fisker attuali e futuri saranno coperti dall’accordo [ndr, fra Fisker e Tesla]”.

Per quanto riguarda le vetture elettriche del marchio già circolanti, la società ha affermato che, come altre case, fornirà adattatori CCS-NACS.

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