Disney+, i nuovi piani e i prezzi in Italia dal 1° novembre: da 5,99 a 11,99 euro al mese

Disney ha annunciato i nuovi piani di abbonamento al servizio di streaming Disney+ che entreranno in vigore dal 1° novembre. Oggi c’è unico piano da 8,99 euro al mese (o 89,90 euro all’anno) ma presto ve ne saranno tre, con differenti prezzi e caratteristiche.
Il più economico tra quelli presentati è il piano “Standard con pubblicità“, che la rivale Netflix ha già introdotto da diverso tempo: chi sarà disposto a sorbirsi gli spot potrà pagare 5,99 euro al mese, ovvero 3 euro in meno del piano Standard.
I due piani sono assolutamente identici (Full HD, 2 flussi, ecc.), come vedete nella tabella, se non per il fatto che il piano Standard con pubblicità va pagato mensilmente, mentre quello Standard può essere pagato anche annualmente a fronte di uno sconto.
Il terzo piano è chiamato Premium e permette di vedere contenuti fino al 4K pagando 11,99 euro al mese o 119,90 euro all’anno, mentre finora quella risoluzione era offerta nell’unico piano disponibile (insomma, il 4K richiederà un’esborso di 3 euro in più rispetto a oggi). Rispetto agli altri piani, Premium garantisce anche l’audio in Dolby Atmos e la visione di quattro flussi contemporanei.
Non è però l’unica notizia che arriva da Disney, con il CEO Bob Iger ha annunciato che la società sta “esplorando attivamente strade per intervenire sulla condivisione dell’account” del servizio. Disney ha quindi intenzione di seguire i passi di Netflix, che è già intervenuta sul “password sharing”.
“Inizieremo ad aggiornare i nostri accordi di abbonamento con termini aggiuntivi e le nostre politiche di condivisione” entro la fine dell’anno e introdurre nuove forme di monetizzazione nel 2024, ha aggiunto il CEO sottolineando che il numero di persone che condivide l’account Disney+ è “significativo“. Iger ha anche aggiunto che la società possiede la “capacità tecnica” per monitorare gli accessi e prevede di “risolvere questo problema” nel 2024.
“Anche se probabilmente vedrete qualche impatto nel 2024, è possibile che… il lavoro non sarà completato entro l’anno solare“, ha detto Iger. “Tuttavia, l’abbiamo resa una priorità e pensiamo che qui ci sia un’opportunità per aiutarci a far crescere il business“.
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