In India entrano in vigore le restrizioni sull’importazione di tecnologia dall’estero

Il governo Indiano ha annunciato oggi l’entrata in vigore delle restrizioni sull’importazione di prodotti tecnologici dai territori al di fuori di quello nazionale. Ad essere coinvolti sono non solo smartphone e tablet, ma anche computer e relativi componenti hardware oltre ai server e i dispositivi smart.
Le restrizioni rientrano in un piano nazionale chiamato “Make In India“, il quale tende a favorire l’elettronica prodotta direttamente nel paese. Il progetto è stato approvato già nel 2014 e quanto è stato annunciato oggi è semplicemente un aggiornamento alle norme sulle importazioni.
Naturalmente, questa politica sta generando preoccupazione sia tra i consumatori che tra le imprese locali. Secondo alcuni tali restrizioni rallenteranno l’arrivo dei prodotti sul mercato, oltre a generare un sostanziale aumento dei prezzi, ma non solo. Molte aziende temono che le restrizioni possano influenzare la catena di approvvigionamento limitando l’acquisizione di componenti e macchinari per continuare la propria attività.
In realtà su questo fronte il governo ha chiarito la propria posizione: l’amministrazione ha stilato un elenco di quelli che vengono ritenuti “beni strumentali”, ovvero attrezzature essenziali per la ricerca e lo sviluppo o strumenti di test, per il collaudo, il benchmarking, la riparazione o la riesportazione dei prodotti. In tali casi, non sarà necessario ottenere la licenza per l’importazione.
Per tutti gli altri prodotti, invece, la licenza per l’introduzione nel territorio nazionale sarà inderogabile. Nel frattempo, una fonte ha riferito a Reuters che le spedizioni già in corso proseguiranno fino al 31 agosto. Inoltre, i consumatori che acquistano prodotti all’estero durante un viaggio o da un e-commerce con sede al di fuori dell’India non avranno bisogno di una licenza, ma saranno soggetti al pagamento dei dazi per l’importazione.
D’altronde, politiche simili vengono già adottate da Stati Uniti e Cina che rappresentano due dei paesi con il più alto grado di sviluppo nel settore tecnologico. Dal canto suo, l’India, non è stata da meno e negli ultimi anni sono stati ingenti gli investimenti nell’hi-tech. In seguito agli ultimi sviluppi tra le due potenze sopracitate, è evidente che anche il governo indiano intenda preservare le proprie risorse e limitare la dipendenza dalla tecnologia straniera.
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