NASA Perseverance ha depositato la prima provetta sul suolo di Marte

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NASA Perseverance ha depositato la prima provetta sul suolo di Marte

Mentre sulla Terra si concedeva l’ultimo saluto al lander NASA InSight che ha concluso la sua missione (durata quattro anni, dei due previsti), su Marte si continua a lavorare con le altre missioni ancora operative sulla superficie. In particolare il rover NASA Perseverance ha completato uno dei passaggi più importanti per quanto riguarda il futuro dell’esplorazione spaziale.

nasa perseverance

Come abbiamo avuto modo di scrivere in precedenza la missione Mars 2020 prevede due parti. Una è quella dello studio in loco della superficie marziana comprese le rocce e la regolite. La parte più ambiziosa però è quella di riportare per la prima volta sulla Terra dei campioni da un altro pianeta. Il rover statunitense in questo caso si sta occupando di raccogliere i campioni di roccia e atmosfera marziana per poi trasferirli a un lander che atterrerà nei prossimi anni. Quest’ultimo farà parte della missione Mars Sample Return che dovrebbe far atterrare una capsula sulla Terra (contenente i campioni) nel 2033. In queste ore è stata depositata al suolo la prima provetta contenente un campione.

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NASA Perseverance deposita la prima provetta sul suolo marziano

La strategia dell’agenzia spaziale statunitense prevede due parti distinte per garantire maggiori possibilità di successo. Dopo le ultime modifiche alle modalità di svolgimento della missione Mars Sample Return ora il rover sarà considerato l’unità principale per la consegna al lander (attraverso un braccio robotico costruito dall’ESA) delle provette che si trovano all’interno del rover stesso.

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Prevedendo però un possibile guasto operativo di NASA Perseverance era necessaria una strategia di backup. Non essendoci più un rover con il compito di recuperare i campioni, si è scelto di utilizzare due droni di classe Ingenuity per recuperare (una alla volta) le provette lasciate sul suolo dal rover. Bisogna infatti considerare che tutti i campioni di roccia sono stati raccolti due volte così da avere un campione principale e uno di riserva.

I campioni di riserva saranno lasciati sul suolo di Marte dal rover. In queste ore il primo campione è stato depositato sulla superficie. Le provette sono realizzate in titanio e dovrebbero resistere per diversi anni alle condizioni avverse del pianeta. La roadmap prevede di lasciare in totale dieci provette in questa zona (conosciuta come Three Forks) prima che NASA Perseverance inizi a percorrere la parte alta del delta che si trova sul bordo del cratere Jezero. Le operazioni dovrebbero durare circa due mesi.

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Al momento attuale sono 18 i campioni raccolti (uno atmosferico, due di regolite e 15 di roccia). Il primo campione scelto è quello chiamato Malay e si tratta di una “carota” di roccia ignea raccolta il 31 gennaio 2022 a South Séítah. Gli ingegneri hanno controllato che la provetta non si trovasse nelle vicinanze delle ruote del rover oltre a essere caduto in orizzontale e non in verticale, come visibile nella gif animata qui sopra (quest’ultima opzione complicherebbe il recupero).

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Non essendoci un “GPS” (sistema di localizzazione/posizionamento) su Marte gli ingegneri si sono affidati a punti di riferimento specifici individuabili sia dalla superficie che dallo Spazio così da trovare le provette anche nel caso venissero coperte di sabbia. NASA Perseverance è da oltre un anno e dieci mesi su Marte (653 sol) e ha percorso 13,91 km. La missione principale si concluderà a inizio gennaio 2023 (si passerà poi a quella estesa).

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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