Il telescopio spaziale James Webb raccoglie dati su Titano, la luna di Saturno

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Il telescopio spaziale James Webb raccoglie dati su Titano, la luna di Saturno

Siamo spesso abituati a vedere nelle immagini e nei dati del telescopio spaziale James Webb mondi distanti e angoli di Universo molto distanti dalla Terra. Tra gli ultimi esempi possiamo trovare l’immagine di II ZW 96 (500 milioni di anni luce) oppure dei “pilastri della creazione” nella Nebulosa dell’Aquila (6500 anni luce). Anche quando si è trattato di esopianeti, come WASP-39 b, si trattava comunque di osservare a 700 anni luce. Ma il JWST ha osservato anche molto più vicino.

jwst titano

In passato infatti il telescopio spaziale ha osservato l’impatto di NASA DART contro l’asteroide Dimorphos oppure ha catturato immagini di Nettuno, Marte o Giove. Nelle ultime ore sono state però diffusi nuovi dati e immagini di Titano, la luna di Saturno. Il satellite è decisamente particolare ospitando sulla sua superficie laghi e mari non di acqua ma di idrocarburi come metano ed etano. Si tratta anche dell’unica luna del Sistema Solare ad avere un’atmosfera. In futuro questa luna sarà oggetto della missione Dragonfly della NASA che sfrutterà un drone (più grande di Ingenuity) che atterrerà nella zona del cratere Selk. Ecco cosa ha però rilevato il JWST.

Il telescopio spaziale James Webb cattura alcune immagini di Titano

Le osservazioni sono state effettuate tra il 4 novembre e il 6 novembre per una durata di 30 ore, grazie allo strumento NIRCam (vicino infrarosso). Nelle immagini visibili in questa notizia, a sinistra vediamo quanto rilevato dal JWST attraverso un filtro che consente di analizzare la parte bassa dell’atmosfera di Titano (F212N a 2,12 μm per l’idrogeno atmosferico). Come segnalato, le zone più luminose sono nuvole che si trovano nell’emisfero settentrionale. Nella zona inferiore invece si nota un’altra parte chiara, questa però sarebbe dovuta a foschia atmosferica. Le nuvole non hanno una lunga durata su questo satellite e quindi possono formarsi e sparire nel giro di pochi giorni.

Nell’immagine di destra, in falsi colori, sono state evidenziate alcune delle zone più note della luna di Saturno. In particolare il Kraken Mare che dovrebbe essere una grande distesa di idrocarburi allo stato liquido, Belet invece è una zona con dune di sabbia di colore scuro mentre Adiri, di contro, è particolarmente luminosa per sua natura. In questo caso i filtri impiegati sono stati F140M, F150W, F200W e F210M, rispettivamente per le frequenze a 1,40 μm, 1,50 μm, 2,00 μm e 2,10 assegnando i colori blu, verde e rosso (mentre l’ultimo è dedicato in particolare alla rilevazione del metano).

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Confronto tra il JWST e lo strumento NIRC-2 dell’osservatorio delle Hawaii

I ricercatori hanno atteso con impazienza queste prime immagini da parte del telescopio spaziale James Webb. Grazie agli infrarossi è possibile avere informazioni sulla composizione gassosa e costruire così modelli meteorologici sempre più precisi per Titano. Dopo queste prime immagini ci sarà una nuova campagna osservativa fissata tra maggio e giugno 2023 dove saranno impiegati NIRCam, NIRSpec e MIRI. In particolare per il medio infrarosso si potranno catturare dati mai osservati prima per Titano.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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