‘Leonardo’, il supercomputer al servizio della ricerca

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‘Leonardo’, il supercomputer al servizio della ricerca

Si è alzato il sipario su ‘Leonardo’, il supercomputer da 240 milioni di euro quarto al mondo per velocità e potenza di calcolo. In grado di eseguire oltre un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, il supercomputer è al servizio della ricerca, dalla fisica e l’astronomia alle scienze della Terra alla meteorologia, e permetterà nuove applicazioni in settori di frontiera, come l’intelligenza artificiale e la medicina personalizzata, le fonti di energia rinnovabile, le previsioni meteorologiche e i cambiamenti climatici, fino alla genomica e ai gemelli digitali di città e della Terra, la previsione di eventi naturali estremi e la medicina personalizzata.

Dopo l’assemblaggio, iniziato in luglio con la consegna dei 155 rack e delle migliaia di componenti, e proseguito per tutta l’estate presso il Tecnopolo di Bologna, il supercomputer è stato acceso in ottobre ed è stato inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Grazie a questa macchina, ospitata in Italia, e al supercomputer Lumi, che si trova in Finlandia, l’Europa diventa una delle potenze internazionali del calcolo. Nel mondo sono più potenti di ‘Leonardo’ solo l’americano ‘Frontier’, presso il centro di calcolo di Oak Ridge nel Tennessee, ‘Fugaku’ dell’istituto giapponese Riken e il finlandese Lumi.

 “Siamo parte della storia non spettatori, con il supercalcolo dobbiamo essere lì dove si compete, ma il supercalcolo è un mezzo, a fare la differenza sono le persone. I sogni sono possibili solo da grandi dimostrazioni di valore come quelle mostrate dagli uomini e dalle donne che hanno lavorato a questo” progetto divenuto realtà”, ha detto il ministro per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini.

 Gestito dal Cineca, Leonardo è finanziato per metà dall’Unione Europea attraverso l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni EuroHPC e per il resto dal ministero per l’Università e la Ricerca, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa). ‘Leonardo’ arriva nel capoluogo emiliano anche grazie agli investimenti della Regione Emilia-Romagna sul Tecnopolo, cittadella della scienza dove si trovano già il Data Center del Centro Meteo Europeo, l’Agenzia Italia Meteo e dove troveranno sede l’iFab-Fondazione internazionale Big Data e intelligenza artificiale per lo sviluppo umano, centri di ricerca come Infn, Cineca e Cnr con l’arrivo previsto a Bologna di circa 1.500 ricercatori da tutto il mondo.

“Il supercomputer sarà a disposizione della comunità scientifica e sarà anche uno dei nodi principali della futura infrastruttura nazionale di supercalcolo che verrà realizzata da Icsc, il nuovo Centro Nazionale di Hpc, big data e quantum computing”, ha detto il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli.

La potenza di calcolo di Leonardo è ora a disposizione della ricerca italiana ed europea e fra le applicazioni ci sono anche le Scienze della Terra. “La possibilità di elaborare quantità finora inimmaginabili di dati apre nuovi orizzonti e nuovi spazi di ricerca”, ha osservato Micol Todesco, a capo della sezione di Bologna dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).Il supercomputer permetterà infatti di capire meglio eruzioni vulcaniche e maremoti.

Mattarella a Bologna per inaugurare il supercomputer ‘Leonardo’

https://www.carlomauri.net

 

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