Dissipatori ad aria be quiet! alle prese con tre CPU Intel diverse: frequenze e temperature

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Dissipatori ad aria be quiet! alle prese con tre CPU Intel diverse: frequenze e temperature

in collaborazione con be quiet!

Come si comportano tre dissipatori ad aria aftermarket nel raffreddamento di altrettante CPU Intel Alder Lake della famiglia Core di 12a generazione? La tedesca be quiet! ci ha inviato tre dissipatori che rispondono ai nomi di Pure Rock 2, Shadow Rock 3 e Dark Rock Pro 4, soluzioni che nella gamma dell’azienda coprono differenti segmenti di mercato.

Il Pure Rock 2 è un dissipatore a torre in alluminio, pensato per gestire un TDP fino a 150W e dotato di quattro heatpipe da 6 millimetri. In dotazione c’è una ventola PWM da 120 mm, per un peso complessivo di 575 grammi. Il modello Shadow Rock 3, invece, è pensato per gestire un TPD fino a 190W e presenta un’heatpipe in più per un totale di 5: il suo peso sale a 714 grammi e anche lui prevede una ventola da 120 mm. Infine, il Dark Rock Pro 4 è un modello decisamente più ingombrante con un peso di 1,1 chilogrammi e sette heatpipe per gestire un TDP fino a 250W. Non solo, è dotato di due ventole: quella centrale è da 135 mm, quella frontale è da 120 mm.

Abbiamo preso tre delle CPU Alder Lake in nostro possesso – i modelli Core i5-12400, Core i5-12600K e Core i7-12700K – al fine di verificare eventuali differenze in termini di clock e temperature raffreddandole con i tre dissipatori di be quiet.

Nel caso del Core i5-12400 abbiamo aggiunto ai grafici i risultati ottenuti con il dissipatore boxato di Intel, mentre per il 12700K abbiamo effettuato qualche test anche con un kit a liquido Silent Loop 2, sempre firmato be quiet, con radiatore da 240 mm.

Non abbiamo praticato alcuna ottimizzazione in termini di raffreddamento, cioè non siamo intervenuti sulla curva delle ventole, lasciandolo alla piattaforma il pieno controllo del sistema.

Prima di entrare nel vivo dei test, riassumiamo le caratteristiche delle tre CPU Intel usate per la prova. Il Core i5-12400 è dotato di 6 P-core basati su architettura Golden Cove, per un totale di 12 thread. Differentemente da altre CPU Alder Lake è privo di E-core, quindi punta principalmente sulle prestazioni single-thread per garantire ottime prestazioni in gaming (come abbiamo visto nella nostra recensione).

Oltre ai 6 Performance core, il Core i5-12400 è dotato di 7 MB di cache L2, 18 MB di cache L3 e frequenze di clock così impostate: 2,5 GHz per quanto riguarda il base clock e 4,4 GHz in Turbo Boost single-core (4 GHz all core). Inoltre, come tutti i processori Alder Lake, non manca il duplice supporto alla memoria DDR4 (3200) e DDR5 (4800). Come gli altri modelli “non K” – ossia privi di moltiplicatore sbloccato – il 12400 ha un Processor Base Power (PBP) di 65W, che si spinge a 117W nel caso si guardi al Maximum Turbo Power (MTP).

Il Core i5-12600K è invece una CPU con 10 core (6 P-core + 4 E-core) e 16 thread, con 9,5 MB di cache L2, 20 MB di cache L3 e frequenze differenti per P-core ed E-core: si parla di 3,7/4,9 GHz (base/boost) per i primi e 2,8/3,6 GHz (base/boost) per i secondi. Il PBP è pari a 125W, mentre il TBP raggiunge 150W.

Infine, completiamo il quadro delle CPU con il Core i7-12700K, un processore con 12 core (8P+4E) e 20 thread. A bordo troviamo 12 MB di cache L2 e 25 MB di cache L3. I P-core hanno un clock base di 3,6 GHz e possono raggiungere grazie all’algoritmo Turbo Boost Max 3.0 fino a 5 GHz nelle migliori condizioni. Gli E-core, invece, presentano un base clock di 2,7 GHz e possono toccare fino a 3,8 GHz. Il PBP è di 125W mentre l’MTP raggiunge 190W. Insomma, è un processore molto esigente.

Comportamento in idle

Partiamo dal comportamento in idle delle tre CPU, andando in ordine. In tale frangente, tecnicamente, la CPU è a riposo con il sistema fermo sul desktop senza carico di alcun tipo. Vi sono però i vari processi in background che possono intervenire autonomamente (ad esempio Windows Update o altro) e chiamare in causa la CPU limitati piccoli periodi di tempo, alzando le frequenze di colpo e quindi aumentando la temperatura. Vediamo cosa succede con il Core i5-12400, sia con il dissipatore boxato offerto da Intel nella confezione della CPU che con le tre soluzioni ad aria di be quiet!. 

Quello che si può vedere, fermo restando i picchi richiamati da processi in background temporanei in funzione sul sistema, è che il Core i5-12400 si mantiene in assenza di carico tra i 30 e i 35 °C con i dissipatori be quiet!, mentre il dissipatore boxato di Intel si ferma alla meglio intorno ai 47 °C. I valori di temperatura sono stati rilevati con HWINFO, prendendo il dato “CPU Package” come riferimento in tutti i casi.

In questo frangente i dissipatori di be quiet! sono pressoché non udibili, di certo qualsiasi rumore in casa vostra sarà più chiassoso di questi dissipatori, mentre per quanto riguarda il boxato di Intel vale la stessa cosa, ma solo in parte: quando si presentano i picchi di clock e quindi di temperatura, la ventola accelera facendosi sentire un pochino.

Il dissipatore boxato di Intel può andare bene a nostro giudizio per un sistema da ufficio basato su questa CPU o inferiore, ma chiunque aspiri a un uso intensivo come gaming e produttività farebbe bene a pensare a un dissipatore di terze parti ad aria o a una soluzione a liquido.

Passando al Core i5-12600K, vediamo che il Dark Rock Pro 4 mantiene generalmente il processore su livelli di temperatura inferiori, intorno ai 28-29 °C, mentre gli altri modelli si posizionano tra i 35 e i 38 °C. Si tratta di temperature in assoluto molto ridotte, ma chiaramente il Dark Rock Pro 4 fa valere “il suo peso”, o meglio il suo maggior numero di heatpipe, il corpo lamellare maggiore e le due ventole.

Infine, arriviamo al Core i7-12700K. In questo caso vedete anche il dato ottenuto con il Silent Loop 2, un dissipatore a liquido che riesce in idle a mantenere la CPU su temperature leggermente più basse, tra i 30 e i 33 °C, mentre i tre dissipatori ad aria lo mantengono tra 35 e 38 °C.

Comportamento in gaming

L’unico elemento di preoccupazione ravvisato in idle in vista dei test più probanti riguarda il dissipatore boxato di Intel che, senza dubbio, mostrerà il fianco rispetto alle proposte aftermarket di be quiet!. Abbiamo svolto la nostra prova in gaming avvalendoci del benchmark integrato di Metro Exodus in Full HD a dettagli Ultra con una GeForce RTX 3080 10GB, registrando sia il clock medio che le temperature delle diverse CPU.

Il clock medio indicato da HWINFO nel caso del Core i5-12400 è quello raggiunto dai core al suo interno, in quanto è basata su una singola architettura, mentre per il Core i5-12600K e il Core i7-12700K abbiamo a che fare con un dato che è la media del clock raggiunto dai P-core e dagli E-core. Sotto ai vari grafici parleremo del clock raggiunto da P-core ed E-core.

Il grafico è molto chiaro: il processore Intel con 6 core tocca mediamente i 95°C con il dissipatore boxato, un dato che è figlio di core che raggiungono tutti tra 80 e 90 °C durante il test. Ben diverso il comportamento con i tre dissipatori be quiet, con il Dark Rock Pro 4 che si tiene maggiormente vicino ai 50 °C, con gli altri due poco sopra (intorno ai 60 °C nel caso del Pure Rock 2).

La frequenza di clock in tutti i casi è pari a circa 4 GHz, segno che la CPU non subisce throttling termico, nemmeno con il dissipatore boxato, seppur la temperatura elevata consigli di optare per dissipatori di terze parti ad aria o a liquido.

È con il Core i5-12600K che il Dark Rock Pro 4 fa emergere la sua classe superiore con temperature decisamente più contenute, in genere intorno ai 50-55 °C, mentre gli altri due modelli si mantengono sopra i 65 °C circa. I cali che vedete nel tracciato della temperatura sono legati al venir meno del carico e al caricamento del loop di test del benchmark di Metro Exodus (10 test uno dopo l’altro).

Anche in questo caso le temperature permettono alla CPU di lavorare alla frequenza che più ritiene opportuna, con un clock medio di 4 GHz. I P-core arrivano a toccare i 4,5 GHz, mentre gli E-core raggiungono i 3,4 GHz circa.

Con il Core i7-12700K, osserviamo una sorta di testa a testa tra il dissipatore ad aria Dark Rock Pro 4 e la soluzione a liquido Silent Loop 2, segno che i dissipatori ad aria hanno ancora un senso per i gamer, se ben progettati. Tra l’altro né uno né l’altro si possono dire in alcun modo rumorosi con questo tipo di carico. Shadow Rock 3 e Pure Rock 2 permettono al processore di raggiungere temperature più elevate, ma sono valori di cui non preoccuparsi.

Il clock medio registrato con il Core i7-12700K è pari a 4,3 GHz in tutti i casi, d’altronde le temperature non sono tali da innescare il throttling, con i P-core che raggiungono quasi 4,7 GHz e gli E-core che toccano 3,6 GHz.

Comportamento sotto carico con Cinebench R23 multi-core

Arriviamo all’ultima prova, quella con Cinenbench R23 multi-core, un carico che certamente mette più pressione sulla CPU. In questo scenario il dissipatore boxato viene assolutamente sopraffatto, la frequenza (media) crolla intorno a 3000 MHz, mentre i tre dissipatori di be quiet! permettono al chip di raggiungere i 4 GHz attesi. In termini di temperatura, il 12400 tocca i 100 °C con il dissipatore boxato e per questo motivo osserviamo il crollo della frequenza (e delle prestazioni).

Abbiamo ripetuto più volte la prova, montando e rimontando il dissipatore, ma non c’è stato verso di ottenere un quadro migliore: se non altro, vediamo che i meccanismi di protezione di Intel funzionano bene, anche se meglio evitare di “abusarne” troppo. I dissipatori di be quiet! mantengono all’incirca 70 °C.

Passando al Core i5-12600K, vediamo che il Dark Rock Pro 4 riesce a garantire un clock medio più stabile intorno ai 4050 MHz, mentre con gli altri due modelli la frequenza si ferma a 3950 MHz circa. Se passiamo alla temperatura, il top di gamma Dark Rock Pro 4 mantiene la CPU di 10 °C più fresca rispetto agli altri due modelli ad aria.

Arriviamo così al Core i7-12700K, scenario dove ritroviamo il Silent Loop 2 con radiatore da 240 mm. Guardando al clock, si nota subito che il dissipatore a liquido permette alla CPU di esprimersi meglio rispetto ai dissipatori ad aria, arrivando a un clock medio di 4,3 GHz. Il Dark Rock Pro 4 e il Pure Rock 2 si fermano a 4,1 GHz circa, mentre lo Shadow Rock 3 arriva a 3,9 GHz di media.

Il Dark Rock Pro 4 vede i P-core arrivare a 4,4 GHz circa, mentre gli E-core si fermano a circa 3,5 GHz. Con il dissipatore a liquido, invece, i P-core riescono a spingersi a 4,7 GHz, ed è questa differenza a influire sul clock medio in modo decisivo. Ovviamente non bisogna dimenticare che un clock maggiore equivale a prestazioni superiori.

La cosa interessante è che in termini di temperatura la CPU con i dissipatori ad aria si ferma a circa 90 °C in tutti i casi, mentre il dissipatore a liquido si mantiene poco sotto gli 85 °C.

Conclusioni

Tre dissipatori ad aria di differenti dimensioni e capacità, tre CPU di differente livello prestazionale e numero di core. Come abbiamo visto, il dissipatore boxato di Intel può essere un ostacolo per chi ricerca le massime prestazioni in ogni frangente con modelli come il Core i5-12400 che iniziano a presentare un buon numero di core e puntano a qualcosa di più che al mero PC da ufficio.

I dissipatori di be quiet! si sono dimostrati adatti al 6 core di Intel, raffreddandolo senza problemi e conservando un profilo di rumorosità contenuto, un po’ il marchio di fabbrica di un’azienda che ha la parola “quiet” nel nome. Il Pure Rock 2 si può rintracciare a circa 50 euro in Italia, una decina di euro in meno in Germania, ed è in grado di gestire abbastanza bene anche una CPU esigente come il 12700K, sebbene in quel caso consigliamo di optare per modelli ad aria più carrozzati o una soluzione a liquido.

Il Dark Rock Pro 4 si è dimostrata un’ottima alternativa ai dissipatori a liquido con tutte le CPU provate, quindi abbiamo deciso, come test bonus, di provarlo anche con un Core i9-12900K a confronto con il Silent Loop 2. Come potete vedere, in Metro Exodus il dissipatore a liquido riesce a gestire meglio il carico da un punto di vista delle temperature, seppur il dissipatore ad aria non sfiguri di certo.

Passando invece a Cinebench R23, sapevamo già che il valore CPU Package avrebbe toccato i 100 °C (anche kit da 360 mm precedentemente testati l’hanno raggiunto), per effetto di alcuni P-core che arrivano a tale valore – di fatti non tutti i P-core ci arrivano, anche se ci si avvicinano, mentre gli E-core si mantengono intorno agli 85 °C. D’altronde la CPU Intel è calorosa, ha tanti core e come più volte riportato negli ultimi mesi, esiste un problema di contatto sulle piattaforme LGA 1700 che impedisce di tenere a bada le temperature di qualche grado, tant’è che sono nati dei Contact Frame dedicati in particolare agli appassionati di overclock che migliorano la situazione.

Quello che vediamo è che il dissipatore a liquido permette alla CPU di operare a frequenze di 200 MHz superiori (di media) per effetto dei P-core che lavorano stabilmente a 4,8 GHz contro i 4,6 GHz garantiti dal Dark Rock Pro 4.

Il Dark Rock Pro 4 si può acquistare a circa 90 euro, mentre il Silent Loop 2 richiede circa 130 euro. A voi la scelta, considerando Pro e Contro del raffreddamento a liquido.

Questo articolo, come indicato chiaramente in alto a destra, è in collaborazione con be quiet!, ma riteniamo possa avere un valore non solo per valutare le proposte dell’azienda ma anche dare uno sguardo generale al rapporto tra dissipatori ad aria e CPU Alder Lake. Probabilmente optando la prova su sistemi AMD Ryzen 5000 non avremmo visto i 100 °C, ma almeno abbiamo posto i dissipatori di fronte a un carico limite.

Da questa prova usciamo con la convinzione, peraltro non solo nostra, che chi non desidera acquistare un dissipatore a liquido AIO, preferendo rimanere sul “tradizionale”, può farlo rintracciando ottime soluzioni ad aria per prestazioni, rumorosità e prezzo.

Tra l’altro be quiet offre anche soluzioni Slim per rendere più agevole l’installazione in quelle situazioni anguste, dove si rischia di scontrarsi con spazi ridotti e/o memorie con heatspreader importanti. La linea dell’azienda tedesca prevede anche soluzioni TF 2, come il Dark Rock TF 2 o lo Shadow Rock TF 2 che grazie al design top-flow si possono mettere in case con uno spazio limitato in altezza per ospitare un dissipatore ad aria.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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