Google affina l’intelligenza artificiale per meglio rispondere alle crisi personali

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Google affina l’intelligenza artificiale per meglio rispondere alle crisi personali

In occasione dell’evento Google IO dello scorso anno l’azienda di Mountain View aveva presentato MUM (acronimo di Multitask Unifed Model): si tratta di un modello di apprendimento automatico che viene utilizzato nelle operazioni del motore di ricerca, così da offrire al pubblico risposte e informazioni sempre più pertinenti all’intento di ricerca iniziale.

Google ha comunicato nei giorni scorsi di essere al lavoro per integrare l’ultima iterazione di MUM con particolare attenzione all’ambito delle crisi personali dell’individuo, cercando di fornire uno strumento che permetta di “rilevare con maggior precisione una più ampia gamma di ricerche su crisi personali“.

Del resto il motore di ricerca più usato del web si trova quotidianamente a dover rispondere a ricerche su argomenti profondamente personali come il suicidio, la violenza sessuale, gli abusi domestici, la depressione e via dicendo.

Anne Merrit, product manager di Google per l’ambito della salute e della qualità delle informazioni, ha affermato che l’ultima versione di MUM sarà capace di individuare con maggior precisione query di ricerca relative a situazioni personali difficili e che i precedenti strumenti di ricerca avevano difficoltà ad interpretare correttamente. In particolare MUM sarà in grado di comprendere domande più estese e poste in linguaggio naturale, quelle che un essere umano può formulare e capire più facilmente, ma che spesso sono difficili da interpretare da sistemi automatizzati non supportati da un’intelligenza artificiale avanzata.

Quando il motore di ricerca rileva domande o query che possono indicare la ricerca di informazioni e risposte a crisi personali, mostrerà una casella informativa indicante un numero di telefono o un sito web che possa fornire un supporto adeguato al tipo di problema individuato.

Google ha inoltre affermato che accanto all’utilizzo di MUM per meglio rispondere alle crisi personali, viene impiegato anche un vecchio modello di linguaggio AI chiamato BERT che permette di riconoscere più accuratamente le ricerche verso contenuti espliciti. In questo modo, afferma la società, sono stati ridotti “risultati scioccanti imprevisti” del 30% senza tuttavia condividere dati più precisi o ulteriori dettagli su quest’aspetto.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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