Memorie NAND Flash, prezzo in crescita nel secondo trimestre: la contaminazione dei chip Kioxia e WD lascia il segno

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Memorie NAND Flash, prezzo in crescita nel secondo trimestre: la contaminazione dei chip Kioxia e WD lascia il segno

Il mese scorso Kioxia e Western Digital hanno dovuto affrontare una contaminazione delle materie prime usate per la produzione di memoria NAND Flash negli stabilimenti giapponesi subendo una perdita in termini di storage che, stando a indiscrezioni, ammonterebbe complessivamente a circa 14 exabyte.

Un evento del genere, naturalmente, influenza in negativo il mercato delle memorie, anche a fronte di altre dinamiche sopraggiunte nel frattempo, come lo scoppio conflitto russo-ucraino, l’aumento dell’inflazione che interessa i principali dispositivi tecnologici e le scorte preesistenti che frenano la domanda.

TrendForce, tornando a fare il punto della situazione, ha quindi ribadito quanto anticipato nelle scorse settimane: si aspetta un aumento del prezzo della memoria NAND flash tra il 5 e il 10% nel Q2. La contaminazione ha quindi la meglio sugli altri eventi che, altrimenti, avrebbero potuto innescare una discesa dei prezzi.

Nel caso degli SSD client, i produttori di PC hanno adottato una strategia conservativa per gli ordini del secondo trimestre e forse anche della seconda parte dell’anno, rivedendo al ribasso gli obiettivi di consegna. Il ritorno graduale alla produzione a pieno regime da parte di Kioxia, prevista per maggio, oltre a una capacità produttiva che riesce di poco a soddisfare la domanda di mercato, sta portando i fornitori di memoria ad adottare una strategia dei prezzi aggressiva, con una crescita prevista del 3~8%.

Situazione peggiore, invece, per il mondo degli SSD enterprise dove le aziende del settore si sono immediatamente rivolte a nuovi fornitori come Samsung o Solidigm per far fronte ai problemi delle fabbriche nipponiche. Poiché vi è una limitata disponibilità di unità PCI Express 4.0, i fornitori hanno scelto di adottare una rigida politica di negoziazione dei prezzi che farà aumentare il prezzo degli SSD enterprise del 5~10% nel Q2.

Anche il settore delle memorie eMMC (NAND Flash 2D, non toccate dall’episodio della contaminazione) non sembra attraversare un periodo migliore, ma in questo caso le ragioni che contribuiscono all’aumento sono diverse. I chip eMMC, infatti, sono supporti a media o bassa capacità utilizzati per TV, Chromebook e tablet. In questo caso specifico i produttori di memoria non hanno modificato i loro piani e continueranno a ridurne la produzione. La conseguente minore disponibilità favorisce un graduale aumento dei prezzi per mantenere invariati i margini di profitto.

Chiudono il quadro le memorie UFS (Ultra Fast Speed), ovvero quelle dedicate soprattutto al mercato degli smartphone. In questo caso, la contaminazione ha gravemente compromesso la produzione riducendo la disponibilità su valori nettamente inferiori rispetto alla domanda, anche se quest’ultima sta risentendo del conflitto russo-ucraino e dell’inflazione, portando a un raffreddamento delle vendite di smartphone.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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