Il lavoro ibrido rimette al centro la stampante? Ne parliamo con HP

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Il lavoro ibrido rimette al centro la stampante? Ne parliamo con HP

Sono anni che sentiamo dire che la stampa è morta e che tutto deve passare al digitale. Per semplificare i processi, digitalizzarli e proseguire il percorso di trasformazione digitale, ma anche per una questione ambientale: limitare le stampe al minimo indispensabile contribuisce a ridurre le emissioni. Eppure, anche se sempre più imprese stanno riducendo enormemente l’uso della carta, nessuno si sogna di rinunciare a delle stampanti in ufficio. E, con il lavoro ibrido, è tornata l’esigenza di dotarsi di stampante anche fra le mura domestiche.

Rossella Campaniello

Con la transizione “violenta” dovuta alla pandemia è avvenuto un fenomeno che noi pensavamo sarebbe stato evidente solo dopo anni. Nel giro di pochissimo siamo diventati teleworker, e oggi ci rendiamo conto che non siamo tornati indietro”, spiega Rossella Campaniello, Printing System Business Director di HP Italy. “Con il 2022 molti più compiti saranno svolti da remoto. Questo ha stravolto le necessità in termini di dispositivi. Avere un computer ben carrozzato in casa è diventato ancora più importante: prima avevamo un PC per famiglia, oggi ne abbiamo uno per individuo. Lo stesso destino è capitato alle stampanti, che hanno riacquisito una centralità che non vedevamo da anni”.

Con il lavoro ibrido la sicurezza delle stampanti va ripensata

Una centralità legata non solo alla stampa in sé, ma anche alle scansioni, una funzione sempre più utile. Ma Campaniello sottolinea anche un altro aspetto: prima la stampante era quella dipartimentale, condivisa da più persone in un ufficio, mentre ora è un dispositivo che si “sposta” insieme al lavoratore. Si è insomma invertito un processo che andava avanti da ormai 10 anni. Prima della pandemia “andavamo dalle aziende a suggerire di ridisegnare il printing corner, attivare un processo di centralizzazione [delle stampanti] per ottimizzare i costi. Oggi siamo all’opposto e si ha una distribuzione su più perimetri, che include anche la casa o altri luoghi”.

La soluzione HP+ è nata proprio tenendo conto di queste necessità. È stata quindi introdotta l’app che permette di gestire a distanza tutto il processo di stampa, e sono nate nuove esigenze per la sicurezza con un parco così distribuito di stampanti. Se i macchinari per la stampa si trovano all’interno del perimetro aziendale, infatti, ci sono già una serie di difese informatiche adeguate, cosa che invece non succede per i dispositivi installati in ambienti domestici. Di qui la necessità di meccanismi di protezione a livello dell’endpoint finale. Un esempio è la tecnologia Private Pickup, che consente agli utenti di ritirare le stampe solo quando si trova nei pressi del dispositivo. Il processo può essere avviato anche a distanza, ma i documenti vengono prodotto solo quando il proprietario vi si trova vicino per raccoglierli. 

Grazie alla nostra esperienza nel modello dell’ufficio, abbiamo potuto trasportare queste funzioni nel mondo del lavoro ibrido, fatto che ci ha permesso di essere in linea con le esigenze dei nuovi clienti”.

HP Instant Ink e il lavoro ibrido: la servitizzazione della stampante

Instasnt Ink

Instant Ink è un servizio di HP introdotto prima della pandemia, che però si è rivelato perfetto quando il Covid ha stravolto le nostre abitudini. Fondamentalmente, si tratta di un piano di abbonamento che invia i consumabili direttamente nelle case degli utenti (o negli uffici) quando necessario, ovviamente prima che l’inchiostro sia già esaurito, così da lasciare un certo margine di autonomia. 

Il servizio è stato apprezzato, soprattutto durante i periodi di lockdown più duri, dove l’utilizzo “si è moltiplicato esponenzialmente”. Ma, secondo Campaniello, la crescita si sta stabilizzando, indipendentemente dall’emergenza sanitaria. Questo anche perché negli ultimi due anni in generale ci si sta spostando sempre più verso il concetto di servizio, contrapposto al possesso. “Siamo più affini alla delivery economy, e il ricevere i prodotti a casa non è più un’eccezione ma la norma”. Il passo successivo? Introdurre il concetto di HP Instant Ink anche sulle stampanti laser, allargando così il target, ora prevalentemente familiare, anche al mondo dei piccoli uffici, che spesso non hanno un responsabile IT in grado di tenere sotto controllo l’utilizzo dei consumabili. E l’Italia è il Paese ideale per queste soluzioni, considerato che le micro-imprese e piccole imprese rappresentano la maggior parte delle aziende. 

HP ENVY Inspire con HP+

ENVY Inspire è la nuova stampante di HP progettata per soddisfare le nuove esigenze in termini di stampa domestica, quindi con funzioni sia per la famiglia sia per il lavoro da remoto. È strutturata per occupare poco spazio e, grazie ai colori neutri, per integrarsi nell’ambiente domestico e supporta le funzionalità smart di HP+ come SMART PRINTER, per avviare le stampe anche se ci si trova lontano dalle mura domestiche. Questa funzione è potenziata poi da Smart Driver, che permette di reindirizzare le stampe sia quando si è connessi direttamente alla stessa rete Wi-Fi in cui si trova la stampante, sia quando ci si collega tramite VPN.

HP ENVY INSPIRE

SMART APP, invece, è un sistema di scansione avanzata ideale per libri e ricevute, che permette di acquisire file modificabili e ricercabili, semplificandone l’archiviazione. Non manca SMART INK, che offre 6 mesi di accesso al servizio HP Instant Ink e un anno extra di garanzia.
HP ENVY Inspire è il primo modello certificato Works With Chromebook, che garantisce la compatibilità con gli economici Chromebook, sempre più utilizzati da scuole e studenti per lo studio. 

HP ENVY Inspire nasce sulla base dell’esperienza diretta di ciò che la nuova normalità richiede, poiché il team di progettazione si trovava a lavorare da remoto durante la pandemia. Coniuga i nostri migliori prodotti, inchiostri fotografici e servizi – con HP+”, sottolinea Campaniello. 

HP coglie i frutti del suo lavoro

Come già detto, le tecnologie e i servizi di cui abbiamo parlato sono stati introdotti da HP prima del Covid. Non si tratta di soluzioni lanciate per risolvere una specifica esigenza, ma del risultato della strategia a lungo termine di HP, che ora sta godendo i frutti delle sue intuizioni. È insomma in fase di consolidamento. Questo non significa che la multinazionale non stia guardando al futuro. Campaniello non ci ha svelato alcun dettaglio su nuovi servizi in via di sviluppo, ma ha sottolineato che il focus è quello di “migliorare l’esperienza dell’utente lungo tutto il suo percorso”. Estendere HP Instant Ink anche ad altre gamme di stampanti, per esempio, così come andare ad aggiungere nuovi elementi ai servizi offerti. I punti centrali sono due: “mettere il consumatore al centro e andare ad analizzare i suoi comportamenti di utilizzo”.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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