YouTube, Facebook Twitter: giro di vite su media statali russi

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YouTube, Facebook Twitter: giro di vite su media statali russi

Gito di vite di YouTube, Facebook e Twitter sulla presenza nelle loro piattaforme  sua di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina. Meta (la societa’ che controlla Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger) ha spiegato che limiterà l’accesso a Russia Today (Rt) e Sputnik, ritenute dall’Occidente megafono della propaganda del Cremlino e piattaforme per giustificare la guerra contro Kiev. Poche ore prima Twitter aveva deciso di segnalare i cinquettii legati a media affiliati allo Stato Russo.

“In questi anni Putin ha imposto la sua visione del mondo sostenendo VK in Russia e in tutti gli stati dell’ex Unione Sovietica. Parallelamente ha usato RT e Sputnik per fare la stessa cosa sulle piattaforme occidentali. Ora, dopo la reazione di Meta, TikTok e YouTube, gli resta Telegram, il cui CEO russo Pavel Durov, non ha mai preso posizione sull’invasione e si è dichiarato impossibilitato a contrastare la disinformazione sulla sua piattaforma”, spiega Vincenzo Cosenza autore delo blog Vincos.it.

“A causa della guerra in Ucraina, stiamo bloccando i canali YouTube legati a RT e Sputnik in tutta Europa, con effetto immediato. I nostri sistemi impiegheranno qualche tempo per completare l’operazione. I nostri team continuano a monitorare la situazione costantemente per intervenire con rapidità”, lo dice un portavoce ufficiale di YouTube su Twitter.

Nelle scorse ore è intervenuto in un post ufficiale Nick Clegg, a presidente per i global affairs: “Abbiamo ricevuto richieste da diversi governi e dall’Ue di adottare ulteriori misure in relazione ai media russi controllati dallo stato. Data la natura eccezionale della situazione attuale, in questo momento limiteremo l’accesso a RT e Sputnik in tutta l’Ue – spiega – Continueremo a lavorare a stretto contatto con i governi su questo tema”.

Twitter ha annunciato che inizierà a segnalare i tweet vche rilanciano link a media statali russi o collegati al Cremlino. Lo riporta il Washington Post. Le etichette arancioni, già utilizzate in passato per segnalare fake news sulla pandemia di Covid, compariranno d’ora in avanti su qualsiasi tweet che includa un link a siti di media statali. Twitter smetterà inoltre di consigliare tweet con questi collegamenti e ne impedirà la visualizzazione nella “ricerca principale”.

Nel fine settimana Facebook, Google e YouTube hanno annunciato l’intenzione di impedire ai media statali russi di monetizzare sulle loro piattaforme. Già nel 2017 Twitter aveva bloccato la pubblicità di Sputnik e RT, due dei maggiori media statali russi, a seguito delle operazioni di disinformazione nelle elezioni del 2016.

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