Ericsson punta sul risparmio energetico e sull’edge al Mobile World Congress 2022

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Ericsson punta sul risparmio energetico e sull’edge al Mobile World Congress 2022

Ericsson ha annunciato un’importante espansione del suo portafogli di soluzioni destinate all’implementazione di reti 5G, con un’attenzione particolare al tema del risparmio energetico che coinvolge tutta la gamma. L’azienda svedese ha annunciato nuove antenne, nuovi processori e nuove funzionalità software che consentono di ottenere migliori prestazioni con consumi inferiori.

Ericsson annuncia nuove antenne per le reti 5G

Le nuove antenne che Ericsson ha presentato offrono una riduzione dei consumi, delle dimensioni e del peso rispetto a quelle di generazione precedente, pur aumentando la capacità fino a dieci volte.

La nuova Radio 4490 di tipo dual-band ha consumi inferiori del 25% e un peso minore rispetto ai modelli già sul mercato, mantenendo la compatibilità con la maggior parte dei siti presenti grazie al supporto per le principali bande FDD (Frequency Division Duplex). È presente anche una versione ad alta potenza, la Radio 4490 HP, che offre fino al 50% di potenza in uscita in più. Il peso è contenuto in appena 24 kg, cosa che rende possibile l’installazione da parte di un solo tecnico.

L’aspetto interessante delle Radio 4490 è che sfruttano il raffreddamento passivo, senza dunque l’uso di ventole, cosa che ne riduce ulteriormente i consumi e ne aumenta la vita utile.

L’antenna ibrida AIR 3268 combina un’antenna passiva multibanda con lo spazio per inserire un’antenna attiva per la banda media, che emette il proprio segnale attraverso l’antenna passiva (beam through). In questo modo si contengono lo spazio e il peso complessivo dell’installazione incrementando allo stesso tempo le frequenze coperte e la capacità del sito. La AIR 3218 è larga 38 cm e pesa 40 kg.

La riduzione dei consumi passa anche per il software

Ericsson ha affermato, durante la conferenza stampa con cui ha presentato le novità, che la nuova generazione di radio è in grado di ridurre i consumi fino al 97% rispetto alla generazione precedente. Questo risultato eccezionale è dovuto in parte a hardware intrinsecamente più efficiente, ma in larga parte all’uso del cosiddetto “deep sleep”, o “sospensione profonda”, che consente di spegnere le componenti quando queste non sono utilizzate.

Tale riduzione estrema avviene quando non c’è traffico sulla rete, mentre in momenti di traffico basso (ma comunque presente) il risultato è “solo” del 70% in meno. Si tratta comunque di un abbattimento significativo dei consumi che può contribuire a ridurre l’impatto ambientale ed energetico delle reti cellulari.

Una componente fondamentale di questo passaggio è l’uso dei nuovi processori Ericsson Silicon, che da un lato offrono consumi più ridotti, dall’altro supportano la funzionalità di deep sleep e lavorano quindi in simbiosi con il software. Ericsson ha posto l’accento sul fatto che una componente importante di questo processo è anche la capacità dei processori e delle componenti di risvegliarsi rapidamente per rispondere alle nuove connessioni in entrata senza un impatto sull’esperienza degli utenti.

Ericsson IoT Accelerator Connect: la connessione dell’IoT al cloud è servita

Ericsson IoT Accelerator Connect consente di semplificare la gestione e l’implementazione di dispositivi IoT che sfruttano la connettività cellulare da parte delle aziende. Il servizio rende possibile la creazione e l’uso di dispositivi IoT senza lock in verso uno specifico operatore, nonché la connessione tramite rete cellulare di dispositivi con una potenza di calcolo insufficiente a gestire le normali procedure di sicurezza come l’uso dei certificati. Si tratta, di fatto, di una centralizzazione di tali capacità così da poter utilizzare dispositivi con hardware più limitato mantenendone, però, la connessione.

Parte della soluzione è il fatto che i dispositivi compatibili usano moduli con e-SIM, ovvero SIM programmabili per essere usate con qualunque operatore con pochi click tramite un portale online. Ciò rende anche possibile una prototipazione molto più veloce, perché rende molto più semplice ordinare e usare un numero limitato di SIM.

Il modo in cui ciò viene gestito è il perno centrale dell’offerta di Ericsson, ovvero il Device Connect Hub: una centrale gestita da Ericsson che connette i vari operatori e permette alle e-SIM di passare da un operatore a un altro in maniera veloce e senza i costi elevati che sono tipicamente associati a questa operazione. Ericsson emette e-SIM “neutre” che possono poi essere programmate per interfacciarsi con questo o quell’operatore.

Connect Hub si frappone anche fra i servizi cloud come AWS e Azure per gestire la connessione tra i dispositivi e il cloud.

I clienti possono acquistare i piani di loro interesse tramite un portale in cui Ericsson mette a disposizione degli operatori la possibilità di inserire le proprie offerte. Aspetto interessante è che con IoT Accelerator Connect, Ericsson cambia ruolo rispetto a quello tradizionale di fornitore di apparecchiature di rete per diventare, di fatto, un interlocutore diretto degli sviluppatori, frapponendosi tra loro e gli operatori che forniscono il servizio. È infatti Ericsson a gestire l’hub e il marketplace che mette in contatto domanda e offerta.

Ericsson Edge Exposure Server: l’accesso all’edge semplificato

Ericsson aveva già presentato Cloud Core Exposure Server, un servizio che consente agli operatori telefonici di mettere a disposizione degli sviluppatori un set di API con il quale è possibile distribuire applicazioni tramite il cloud dell’operatore. L’azienda presenta ora un’estensione di tale servizio con Edge Exposure Server, che permette di usare nuove API create appositamente per consentire agli sviluppatori di usare la capacità di calcolo presente nella periferia della rete. Secondo Ericsson, l’uso di questo sevizio permette di semplificare l’integrazione in maniera sicura e flessibile delle applicazioni con la rete.

Il vantaggio principale di Edge Exposure Server è che rende possibile una serie di casi d’uso che sarebbe altrimenti difficile da implementare: la latenza ridotta e la capacità di individuare la localizzazione del dispositivo che effettua la richiesta permettono di offrire un servizio che è attraente tanto per gli operatori ,che possono usare la propria capacità di calcolo sull’edge, quanto per gli sviluppatori e le aziende che creano prodotti, che hanno accesso a un set unico di API con il quale gestire i dispositivi e fornire un servizio di alto livello senza doversi occupare dell’infrastruttura di rete e dei dettagli implementativi della stessa.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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