L’Ucraina si appella ad Apple: smetta di vendere prodotti in Russia e blocchi l’App Store
Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov ha scritto una lettera a Tim Cook, CEO di Apple, chiedendogli di bloccare le vendite dei prodotti Apple in Russia e di chiudere il relativo App Store. Nella missiva, pubblicata su Twitter, Fedorov chiede “supporto” perché “nel 2022 la tecnologia è forse la migliore risposta ai carrarmati, ai lanciatori di razzi multipli e ai missili”.
“Mi appello a voi e sono sicuro che non solo ascolterete, ma che farete anche tutto il possibile per proteggere l’Ucraina, l’Europa e infine l’intero mondo democratico dalla sanguinosa aggressione autoritaria: smettete di fornire servizi e prodotti Apple alla Federazione Russa, incluso il blocco dell’accesso all’App Store”.
I’ve contacted @tim_cook, Apple’s CEO, to block the Apple Store for citizens of the Russian Federation, and to support the package of US government sanctions! If you agree to have the president-killer, then you will have to be satisfied with the only available site Russia 24. pic.twitter.com/b5dm78g2vS
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) February 25, 2022
La motivazione di questa richiesta che può apparire “stramba” sulle prime è scritta nell’ultima riga: “Siamo sicuri che queste azioni motiveranno i giovani e la popolazione attiva in Russia a bloccare proattivamente questa vergognosa aggressione militare“.
La casa di Cupertino è l’azienda più capitalizzata al mondo, e insieme alle altre Big Tech rappresenta la spina dorsale delle vite di buona parte delle persone sulla faccia della Terra. Chiedendole di interrompere i suoi rapporti con la Russia, Fedorov punta a colpire la popolazione russa nel quotidiano, in particolare i giovani, in modo da sollevarli contro lo “zar” Putin.
È una mossa disperata, va detto, e difficilmente Apple risponderà affermativamente alla richiesta. La casa di Cupertino, verosimilmente, si limiterà a recepire le disposizioni del pacchetto di sanzioni deciso dagli Stati Uniti contro la Russia, ovvero misure che impediscono ad Apple e ad altre società di fornire servizi all’esercito o al ministero della Difesa russo.
I am deeply concerned with the situation in Ukraine. We’re doing all we can for our teams there and will be supporting local humanitarian efforts. I am thinking of the people who are right now in harm’s way and joining all those calling for peace.
— Tim Cook (@tim_cook) February 25, 2022
La “palla” passa comunque nel campo di Apple, con Tim Cook che, sempre su Twitter, si è detto nelle scorse ore “profondamente preoccupato per la situazione in Ucraina. Stiamo facendo tutto il possibile per i nostri team e sosterremo gli sforzi umanitari locali. Penso alle persone che in questo momento sono in pericolo e mi unisco a tutti coloro che chiedono la pace“.
Rispondere “presente” al grido di aiuto di Fedorov potrebbe, detta in modo cinico, portare ad Apple un grande ritorno d’immagine positivo (anche se, a dire il vero, non che le serva). Vedremo se Apple baratterà una fetta del proprio immenso business per questa causa. Di certo, e questo va sempre ricordato, il mondo occidentale – sanzioni a parte – continua a fare affari con la Russia su altri fonti ben più importanti, come quello delle materie prime (gas ecc.) e quello finanziario.
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