La Cina scrive all’ONU in merito agli scontri evitati con i satelliti SpaceX Starlink

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La Cina scrive all’ONU in merito agli scontri evitati con i satelliti SpaceX Starlink

Recentemente abbiamo scritto delle prestazioni ottenibili con una connessione ai satelliti SpaceX Starlink. Con l’attuale numero di utenti si tratta di dati ben superiori a quelle riscontrate dalla concorrenza che utilizza satelliti in orbite più alte. Le prestazioni di SpaceX sono ottenute sfruttando molti satelliti in orbita bassa terrestre (LEO) comportando una problematica relativa ai possibili scontri con altri satelliti o stazioni spaziali.

spacex starlink

Uno degli ultimi report (ma non l’unico) arriva dalla Cina che ha inviato una notifica formale all’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico. Considerando le parti in gioco (SpaceX, USA e Cina) la risposta non è né semplice e neanche scontata. In gioco ci sono interessi economici, politici e militari tra grandi potenze mondiali.

La stazione spaziale cinese e il quasi scontro con due SpaceX Starlink

Prima di tutto bisogna considerare che il fatto raccontato dalla Cina è effettivamente avvenuto. Non c’è quindi volontà di utilizzare informazioni false per screditare SpaceX e indirettamente gli Stati Uniti. A essere sotto accusa sono i passaggi delle unità conosciute come Starlink-1095 e Starlink-2305 nei giorni dell’1 Giugno 2021 e del 21 Ottobre 2021.

Il primo caso, come raccontato in un dettagliato articolo dall’astronomo Jonathan McDowell, è avvenuto alle 10:50 dell’1 Giugno. Quel giorno il controllo missione ha comandato alla stazione spaziale cinese di eseguire una correzione dell’orbita per evitare il satellite Starlink-1095. Quest’ultimo a sua volta ha effettuato un’accensione dei motori). I satelliti di SpaceX possono eseguire correzioni dell’orbita per evitare gli impatti ma i dati e la strategia operativa non è nota.

Nel secondo caso, l’unità Starlink-2305 stava effettuando un innalzamento dell’orbita passando nella traiettoria della stazione spaziale cinese. Quest’ultima ha effettuato una manovra correttiva per evitare che il satellite potesse trovarsi a meno di 1 km (mettendo in pericolo gli astronauti cinesi). Il satellite non ha invece modificato la propria traiettoria.

Attualmente sono in orbita 1795 satelliti SpaceX Starlink (1766 dei quali sono funzionanti) e molti altri ne verranno lanciati. Due sono le motivazioni. Una parte finisce il ciclo vitale oppure hanno malfunzionamenti, mentre l’espansione della costellazione serve a raggiungere più zone e mantenere la velocità di connessione alta.

La Cina potrebbe voler limitare l’ambizione di Elon Musk (e degli Stati Uniti) in tema di connettività satellitare civile e miliare. Rimane però un potenziale problema che in futuro andrà peggiorando se non saranno prese contromisure. Come scritto sopra, non è solo la Cina che ha avuto questo genere di problemi. Anche l’ESA a Settembre 2019 ne ebbe uno simile sempre con SpaceX Starlink. Questo significa che non si tratta solo di uno scontro politico (che rimane una parte del problema). C’è un’effettiva necessità di migliorare la gestione dello Spazio, soprattutto in LEO, da parte di tutti gli stati e di tutte le società, Cina e USA comprese. Lo Spazio è di tutti e una sindrome di Kessler non gioverebbe a nessuno.

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