Scoperta coppia di buchi neri supermassivi più vicina alla Terra: non alcun c’è pericolo

Another ICT Guy

Scoperta coppia di buchi neri supermassivi più vicina alla Terra: non alcun c’è pericolo

L’ESO (Osservatorio Europeo Australe) continua la sua ricerca relativa ai buchi neri dopo l’annuncio di qualche settimana fa. Ora arriva una nuova scoperta per merito del telescopio conosciuto come VLT (Very Large Telescope) che si trova in Cile.

In questo caso si tratta di una coppia di buchi neri supermassivi che si trova alla minima distanza conosciuta dalla Terra. Questo non significa che siano effettivamente “vicini” o che possano causare un qualche tipo di problema. Si tratta però di una scoperta importante. Ci permette così ancora una volta di approfondire le conoscenze sull’Universo che ci circonda e su questo genere di oggetti celesti particolarmente sfuggenti alle osservazioni.

La coppia di buchi neri supermassivi più vicini alla Terra

Secondo quanto riportato dall’ESO, la scoperta di questi oggetti celesti è avvenuta nella galassia chiamata NGC 7727 (costellazione dell’Acquario). Come scritto sopra, non c’è alcun pericolo per il nostro Pianeta considerando che la distanza che ci separa da questo duo è di ben 89 milioni di anni luce. La notizia è importante perché in precedenza il sistema simile più vicino era stato localizzato a 470 milioni di anni luce.

buchi neri

La presenza di due buchi neri supermassivi è legata alla fusione di due galassie per crearne una nuova. Si tratta di un fenomeno non così infrequente ma rilevarli è comunque una sfida molto complessa. Inoltre è interessante notare come questa coppia sia anche quella con la minore distanza di separazione tra i due oggetti, pari a 1600 anni luce, meno della metà del precedente record.

buchi neri

Vista la forza di attrazione di questi corpi, nel corso del tempo (entro 250 milioni di anni) si verrà a creare un unico grande buco nero. Il buco nero più grande di questo sistema binario è da 154 milioni di masse solari, il più piccolo invece arriva “solamente” a 6,33 milioni di masse solari.

Un altro primato di questo studio è anche la capacità di calcolare la massa dei due oggetti. La vicinanza del sistema alla Terra e l’utilizzo del sistema Multi-Unit Spectroscopic Explorer (MUSE) di VLT (con l’aiuto di Hubble) ha consentito di raggiungere questo risultato.

buchi neri

Grazie a questo studio è stata anche rivista la quantità di buchi neri supermassivi che potrebbero essere presenti nell’Universo locale: la stima è stata incrementata di circa il 30% aprendo nuovi scenari. La ricerca in futuro sarà migliorata grazie al telescopio ELT (Extremely Large Telescope) in fase di costruzione e al suo strumento HARMONI.

Idee regalo,
perché perdere tempo e rischiare di sbagliare?

REGALA
UN BUONO AMAZON
!

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *