8K: il codec VVC fino al 50% più efficiente di HEVC. Ecco lo studio

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8K: il codec VVC fino al 50% più efficiente di HEVC. Ecco lo studio

Il 2022 sarà un anno cruciale per l’8K, quello in cui saranno poste le basi per un utilizzo più largo di tale formato video ad alta risoluzione. Pochi giorni fa parlavamo dell’aggiornamento delle specifiche del DVB, che ha incluso i profili 8K tra quelli del codec HEVC. Proprio in quella notizia dicevamo che il consorzio DVB sta studiando l’utilizzo di altri codec, nell’ottica di risparmiare banda, sia sulle trasmissioni broadcast, sia su quelle in streaming su rete internet. I candidati sono AV1, AVS3 e VVC.

Quest’ultimo è al centro di un interessante studio, che ne dimostra l’efficienza. Si tratta di un codec video royalty-free, il cui nome è l’acronimo di Versatile Video Coding. È anche noto nella sua designazione formale H.266. La numerazione farà venire in mente a molti due dei codec precedenti oggi più utilizzati, H.264 o MPEG-4 AVC (Advanced Video Codec) e H.265 HEVC High Efficiency Video Coding. VVC è stato standardizzato dallo stesso moving picture expert group (MPEG) e punta a una maggiore efficienza di compressione rispetto a HEVC.

VVC e HEVC a confronto sull’8K

Alcuni ricercatori della Cornell University hanno messo a diretto confronto VVC e HEVC, sia dal punto di vista puramente numerico, sia dal punto di vista percettivo. I risultati sono molto interessanti: dal punto di vista numerico il guadagno in compressione (e di conseguenza di bitrate e banda) di VVC rispetto a HEVC per un flusso video 8K è pari al 31%, 26% e 35%, a seconda della metrica utilizzata ( PSNR, MS-SSIM e VMAF).

Ancora più interessanti i risultati a livello percettivo: a parità di qualità video percepita VVC offre in media un risparmio del 40% rispetto a HEVC, con picchi fino al 50%.

Nel paper della ricerca trovate tutti i dettagli e i numeri dello studio. Per la curiosità di tutti vi riportiamo alcuni particolari. È stato utilizzato un TV Sony KD85ZG 8K da 85″ con un player 8K Zaxel Zaxtar 5, mentre il metodo di somministrazione delle clip video ai partecipanti allo studio è quello descritto nel documento ITU-R Rec BT500-14 in un ambiente conforme alle specifiche ITU-R Rec BT500-13.

8K e 4K: la differenza c’è

I ricercatori hanno portato avanti anche un altro esperimento, che prevedeva il confronto tra flussi video 8K compressi e flussi 4K non compressi (ottenuti dalle stesse clip di riferimento). In generale i partecipanti allo studio hanno notato la differenza tra 4K e 8K, salvo che nelle scene ad elevato tasso di movimento, dove a livello di qualità percepita non c’è un vantaggio dell’8K 60p sul 4K.

Il gruppo di ricerca ha già in mente i prossimi studi da portare avanti, per valutare i modo percettivo i recenti strumenti di compressione 8K basati su deep learning, con tecnologie come super-resolution e quality enhancement.

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