NVIDIA GeForce RTX 3090 FE rovente, giocatore la smonta e ci trova un copridito

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NVIDIA GeForce RTX 3090 FE rovente, giocatore la smonta e ci trova un copridito

Picchi di temperatura fino a 110°C e surriscaldamenti improvvisi: sono state alcune delle cause che hanno spinto un utente (che ha raccontato tutta la sua storia su Reddit) ad aprire la propria scheda video appena acquistata, una NVIDIA GeForce RTX 3090 Founders Edition. “antonyjeweet” pensava potesse essere un problema legato alla scarsa applicazione della pasta termica e invece si è reso conto di come la realtà fosse alquanto diversa.

Era un copridito la causa del surriscaldamento di questa NVIDIA GeForce RTX 3090 Founders Edition

Tra i moduli di memoria e il dispositivo di raffreddamento ha, infatti, trovato un copridito in gomma, che ovviamente non era nei piani iniziali degli ingegneri della scheda video. Normalmente, i copridito vengono utilizzati dagli operai in fabbrica per proteggere la scheda grafica dalle impronte digitali nelle fasi di assemblaggio. Tuttavia, in questo caso è evidentemente caduto in un insospettabile punto della scheda video, impedendone il corretto funzionamento.

NVIDIA GeForce RTX 3090 Founders Edition copridito

Dopo aver rimosso il copridito e proceduto a una nuova applicazione della pasta termica, infatti, “antonyjeweet” ha visto un netto calo delle temperature, con una media che è scesa sugli 86°C.

Le schede NVIDIA GeForce RTX 3090 Founders Edition sono spesso oggetto di sostituzione della pasta termica, perché non è raro che la temperatura delle loro memorie si spinga oltre i limiti tollerabili. Se il calore non viene trasferito in modo efficiente verso il dispositivo di raffreddamento, infatti, si produce un innalzamento delle temperature della GPU stessa, che, nel caso della nuova 3090, è più vicina alla memoria.

“antonyjeweet” ha anche raccontato di aver aggiornato NVIDIA su tutti i passaggi della sua operazione. Ha detto che, inizialmente, il produttore di schede video si è rifiutato di concedere la garanzia, perché la scheda video era stata smontata. Successivamente, dopo che è risultato chiaro che il malfunzionamento dipendesse da un incidente nella produzione, NVIDIA è tornata sui suoi passi, e ha offerto il cambio di scheda video qualora l’esemplare così “riparato” avesse continuato a dare problemi.

Il lato positivo è che la storia ha avuto un lieto fine. Tuttavia, questo grossolano errore nella fase di assemblaggio potrebbe essere sintomo di un problema più grande, riconducibile alla carenza di semiconduttori a cui stiamo assistendo a livello globale. Le fabbriche che producono componenti informatiche stanno lavorando a ritmi sempre più incessanti per poter recuperare il terreno perduto ed essere in grado di soddisfare l’elevatissima domanda di prodotti. In simili condizioni di lavoro qualche svista, dunque, può essere giustificabile…

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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