Facebook lancia Horizon Workrooms, per la collaborazione da remoto in realtà virtuale

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Facebook lancia Horizon Workrooms, per la collaborazione da remoto in realtà virtuale

La collaborazione da remoto è diventata consuetudine in buona parte degli uffici da quando la pandemia di Covid ha limitato la possibilità di spostarsi, anche solo per andare in ufficio. In breve tempo, però, la stragrande maggioranza delle imprese si sono adattate, nel modo più semplice e immediato possibile: le riunioni e le comunicazioni si sono spostate su canali digitali, soprattutto tramite Zoom e Teams, che hanno unito – pur solo virtualmente – colleghi e partner. 

Le app di videocomunicazione si sono rivelate estremamente efficaci nell’avvicinare persone distanti, ma secondo Facebook si può fare molto di più sfruttando la realtà virtuale e, nello specifico, il visore Oculus Quest 2. Il colosso dei social non si è limitato a parlare e ha già reso pubblica la beta di Horizon Workrooms, la sua nuova esperienza di collaborazione remota destinata all’utenza business.

Horizon Workrooms: Oculus Quest 2 diventa uno strumento per il business 

App come Zoom, Teams, Cisco Webex e via dicendo hanno accorciato le distanze, rendendo le riunioni da remoto più vive, coinvolgenti ed efficaci. Non è come incontrarsi di persona, naturalmente, ma è un enorme passo avanti rispetto a una classica telefonata. Secondo Facebook, però, si può fare di più grazie alla tecnologia e, in particolare, alla realtà virtuale. Per mostrare al mondo la sua visione, l’azienda ha lanciato (in open beta) Horizon Workrooms, un’applicazione per la collaborazione remota che fa leva sul visore Oculus Quest 2 per avvicinare ulteriormente i partecipanti e rendere le riunioni più coinvolgenti

workrooms

Il concetto è semplice: se un video ci fa sentire più vicini agli interlocutori, anche se si trovano dall’altra parte del mondo, un avatar non può che essere ancora più efficace. Grazie al visore, infatti, è possibile entrare “letteralmente” in una sala riunioni condivisa, coi partecipanti seduti attorno a una scrivania, o che si muovono per la stanza, invece di apparire come semplici finestrelle video. Avatar che mostrano emozioni tramite le loro espressioni facciali e che si muovono realisticamente, anche grazie al supporto dell’hand tracking

Non sono fotorealistici, è vero, ma sono più coinvolgenti degli stream ripresi dalle videocamere, spesso di bassa qualità, integrate nei dispositivi portatili. L’audio spaziale, poi, aiuta a immergersi ancora di più nell’atmosfera, localizzando la provenienza dei suoni sulla base della disposizione dei partecipanti. 

Trattandosi di un’app per la collaborazione remota, è stata riservata particolare attenzione a funzionalità come le chat interne, la condivisione di link e documenti, e non manca una lavagna virtuale condivisa. Una volta terminata la riunione, le lavagne ed eventuali appunti presi dai partecipanti non spariranno, ma rimarranno accessibili anche in un secondo momento. 

Hand tracking o dispositivo di input fisico? La scelta è nelle mani dell’utente!

Trattandosi di un’applicazione per la collaborazione da remoto, Horizon Workrooms consente agli utenti di immergersi completamente nel mondo virtuale, anche abbandonando i dispositivi fisici. Vogliamo prendere appunti? Grazie all’hand tracking, non sarà necessario utilizzare una tastiera fisica per scrivere note: basterà muovere le dita sulla scrivania per usare una tastiera virtuale, o prendere appunti a “penna” su un foglio virtuale. Questo non impedirà a chi lo preferisce di appoggiarsi a dispositivi di input fisici, alternandoli a quelli reali senza mai uscire dalla stanza virtuale.

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I risultati migliori si ottengono adottando delle tracked keyboard, come per esempio la Logitech K830: a questo indirizzo, la (breve) lista di quelle attualmente supportate.

Non solo VR: può partecipare anche chi non è dotato di visore

Per immergersi totalmente nelle riunioni virtuali è necessario un visore Oculus Quest 2, un dispositivo che però non è così diffuso, in particolare in ambito business. Facebook ha compreso bene che se vuole garantire successo ad Horizon Workrooms non può escludere chi non è dotato di dispositivi per la realtà virtuale e ha scelto di rendere le stanze accessibili a tutti, tramite una semplice videocamera. In questo caso, i partecipanti da remoto privi di dispositivo VR verranno visualizzati su uno schermo della stanza virtuale, un po’ come accade con i collegamenti da remoto durante conferenze o incontri di lavoro. 

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Il numero massimo di partecipanti per ogni stanza virtuale è di 50 persone, ma solo 16 contemporaneamente in VR: gli altri dovranno partecipare tramite videochiamata. 

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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