Con digitalizzazione 1,5 milioni di posti a rischio

Another ICT Guy

Con digitalizzazione 1,5 milioni di posti a rischio

(ANSA) – ROMA, 09 LUG – Per il mondo del lavoro con il Covid
è finita un’epoca. Alcune trasformazioni sono irreversibili: per
il commercio online e il lavoro a distanza non si tornerà
indietro, mentre la digitalizzazione delle imprese mette a
rischio 1,5 milioni di occupati, posti in cassa integrazione
durante i lockdown. Sono alcuni dati del XXV Rapporto
sull’economia globale e l’Italia del Centro Einaudi e di Intesa
Sanpaolo.
    C’è un dato che colpisce perchè dà il senso del cambiamento
sociale determinato dal lavoro a distanza: nel 2020 le vendite
di vestiti grigi – gli abiti formali da uomo, simbolo del lavoro
impiegatizio e manageriale nel secolo scorso – sono più che
dimezzate rispetto al 2011. Si affermano nuovi stili improntati
alla funzionalità e alla maggiore informalità consentita dal
lavoro distanziato e interconnesso. In uno scenario di
fragilità e incertezza, difficile – spiega Mario Deaglio,
curatore del rapporto – fare previsioni. Una cosa, però, è
chiara. La ripresa, nonostante i 191,5 miliardi del Recovery
Plan europeo, non sarà semplice. Il Recovery Plan sottoporrà
l’Italia a uno sforzo titanico per fare le cose nei tempi
previsti. Ma non basta: anche se non sono ancora chiari gli
indicatori con i quali la Commissione valuterà l’Italia e
decidere se meriteremo le tranches successive di finanziamento,
è certo che il successo verrà misurato non solo dalla capacità
di spendere, ma anche da quella di rimuovere, con riforme
adeguate, i vincoli attuali alla crescita. Secondo il Centro
Einaudi, le riforme principali sono tre: burocrazia, giustizia
(civile) e riforma tributaria. Per ripartire l’Italia ha bisogno
di investimenti “buoni”, in infrastrutture, in ricerca e
innovazione, in formazione del capitale umano. (ANSA).
   

https://www.carlomauri.net

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *