Pokemon Go, 5 anni fa il gioco che divenne mania

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Pokemon Go, 5 anni fa il gioco che divenne mania

Nell’estate del 2016 scoppiò la febbre di Pokemon Go, uno dei primi giochi a sfruttare la realtà aumentata per consentire agli utenti con il proprio smartphone di catturare varie creature di fantasia nel mondo reale. In milioni si cimentarono, sguardo fisso sul telefono, mentre camminavano, in posti più diversi come parchi e chiese, e anche alla guida tanto che le statistiche americane dei tempi dissero che la maggior parte degli incidenti si erano verificati proprio tra i giocatori.

Nel 2019 Pokemon Go ha raggiunto 1 miliardo di download in tre anni. Poi, complice la pandemia non favorevole ad un gioco in mobilità e all’arrivo di un altro campione di incassi tra i giovanissimi come ‘Fortnite’, è un po’ calato. Di recente, però, ha guadagnato nuova attenzione tra i giocatori di tutte le età grazie ad una nuova ‘puntata’ della saga che si chiama Pokémon Diamante Lucente. Secondo dati recenti della società di analisi Sensor Tower, il gioco resta tra quelli più scaricati nel mondo, è il terzo, con ricavi di oltre 1 miliardo di dollari. E la società che lo produce, la Niantic, un’ex startup di San Francisco, ha lavorato su altro giochi basati sulla realtà aumentata, come quello ispirato a Harry Potter e sta lavorando su un titolo dedicato ai Transformers.

E di recente, un ricercatore che ha scoperto nuove specie di coleotteri, appassionato di Pokémon, ha deciso di rinominare questi coleotteri dando loro il nome di alcune di queste creature. In particolare ha deciso di scegliere gli uccelli appartenenti alla prima generazione del gioco: Articuno, Zapdos e Moltres.
   

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