Ferrari 296 GTB è realtà e rivoluzione! Ecco la prima ibrida di Maranello con motore V6 da 830 cavalli

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Ferrari 296 GTB è realtà e rivoluzione! Ecco la prima ibrida di Maranello con motore V6 da 830 cavalli

Arriva la rivoluzione della Ferrari. E arriva con un primo passo che potrebbe sembrare piccolo ma che in realtà è più grande di quello che altri brand hanno fatto e che stanno facendo. Parliamo del debutto di una nuova Ferrari che non solo è un avvenimento di per sé per l’importanza che la casa costruttrice di Maranello possiede nel mondo dell’automobilismo ma ha un’importanza diversa per il fatto che è la prima ibrida di casa Ferrari con motore V6.

È la nuova Ferrari 296GTB che dopo quasi mezzo secolo decide di mostrarsi al mondo con un motore centrale che non è più il V8 ma è il conosciuto V6, frazionamento abbandonato nel 1973 con il passaggio del testimone tra la Dino 206/246 e la successiva 308 GT4. E se pensate che ci sia del ”vecchio” in questo sbagliate di certo perché la nuova Ferrari 296GTB è tuttaltro che un’auto vecchia.

 

Ferrari 296GTB: un concentrato di potenza vera

Partiamo subito sai numeri di questa nuova Ferrari 296GTB: perché l’unità motrice è capace di una potenza di ben 830 CV che arrivano da una sinergia del motore V6 turbo con angolo fra le bancate di 120° – 663 Cv di potenza massima e 740 Nm di coppia motrice – e un propulsore elettrico da 167 Cv e 315 Nm. In questo caso nello specifoco il motore termico della 296 GTB è un 3.0 turbocompresso la cui caratteristica principale è rappresentata dall’angolo tra le bancate visrto che si tratta di una peculiarità tecnica non banale. Sì, perché questo comporta prestazioni incredibili con questo nuovo V6 che riesce ad erogare 663 CV a 8.000 giri, raggiungendo il limitatore a quota 8.500.

Il sistema ibrido plug-in e quindi ricaricabile da fonte esterna, promette di rendere immediata la risposta della vettura ai comandi dell’acceleratore e consente di viaggiare per 25 km in modalità 100% elettrica, fino a una velocità di 135 km/h, a zero emissioni. Per chi desidera di più c’è anche l’ Assetto Fiorano, che consente di incrementarne ulteriormente le prestazioni, specialmente in pista, grazie a contenuti tecnici che riducono il peso e ottimizzano l’aerodinamica.

Importante però sottolineare una differenza fondamentale con questa Ferrari 296GTB e la prima ibrida con motore V8 ossia questa adotta uno schema elettrico a tre motori, due dei quali sull’asse anteriore a garantire un sistema di trazione integrale vero e proprio. Ebbene sulla 296 GTB tutta la potenza viene scaricata sulle ruote posteriori, tramite il cambio doppia frizione a otto marce adottato su tutte le Ferrari più recenti, dalle supersportive fino alle gt come la Roma e la Portofino M. C’è un’attuatore Tma (Transition Manager Actuator) con frizione tridisco a secco che ha il compito di gestire il disaccoppiamento tra l’unità termica e quella elettrica e questo permette transizioni immediate tra le modalità termiche e ibride consentendo di avere in soli 54,3 mm l’aumento di lunghezza del powertrain.

Da sottolineare anche l’attenzione di Ferrari al contenimento del peso di questa 296GTB. Il nuovo sistema ibrido infatti solitamente appesantisce non poco le auto. Qui si è riusciti a compensare il tutto proprio grazie all’uso del V6 che pesa 30 kg in meno rispetto al V8.


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Non solo perché c’è anche l’utilizzo di materiali leggeri con un peso a secco che raggiunge i 1470 kg, per un rapporto peso/potenza di 1,77 kg/Cv. Quattro le modalità di guida, gestibili tramite l’eManettino e studiate per massimizzare l’efficienza o le prestazioni. L’abitacolo prevede una sofisticata interfaccia di comando full-digital, derivata da quella della SF90 Stradale, che contribuisce a rendere la plancia sobria quanto hi-tech.

Infine l’aerodinamica, che vede la presenza di uno spoiler attivo del paraurti posteriore, ispirato alla LaFerrari, che genera fino a 360 kg di carico verticale a 250 km/h con l’allestimento Assetto Fiorano. “Lo sfruttamento del paraurti per la generazione di downforce ha estremizzato il design e aumentato la capacità di raffreddamento del fondo vettura, evitando l’adozione di meccanismi di aerodinamica attiva all’anteriore”, spiegano a Maranello.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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