Detriti spaziali: dai razzi e booster cinesi al Falcon Heavy di SpaceX

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Detriti spaziali: dai razzi e booster cinesi al Falcon Heavy di SpaceX

La questione dei detriti spaziali è venuta alla ribalta dell’opinione pubblica con la vicenda legata al razzo cinese Lunga Marcia 5B rientrato nell’Oceano Indiano qualche settimana fa. Meno “rumore” è stato fatto per il rientro incontrollato del secondo stadio di un Falcon 9 di SpaceX che è arrivato fino a terra nel mese di Aprile.

lunga marcia 7

Ma la problematica rimane, sia per i nuovi lanci orbitali sia per i rientri che (solitamente) avvengono in zone dell’oceano molto isolate. Per rispondere alle critiche, la Cina ha già sottolineato come sembra ci sia un “doppio standard” nella comunicazione tra quanto avviene con missioni statunitensi e quelle cinesi.

Detriti spaziali: il rientro del Lunga Marcia 7, del booster del Lunga Marcia 2F e di un Falcon Heavy

La Cina ha deciso, dopo l’episodio del Lunga Marcia 5B, di rendere sempre più chiaro come avviene il rientro dei propri razzi (o stadi) grazie al sito della CMSA. Uno degli ultimi aggiornamenti riguarda il rientro dello stadio da sette tonnellate del Lunga Marcia 7 utilizzato per lanciare la missione cargo Tianzhou 2 verso la stazione spaziale cinese.

lunga marcia

Secondo quanto riportato, il rientro dello stadio è avvenuto a 129.4° O, 16.5° S in pieno Oceano Pacifico e lontano da qualunque zona abitata il 15 Giugno 2021. La CMSA ha sottolineato comunque che buona parte del razzo è bruciata nel rientro con l’atmosfera. Non si segnalano danni a persone o cose e tutto si è svolto come previsto (e come succede in moltissime missioni di altre agenzie o società).

I booster del Lunga Marcia 2F

Sempre in tema di detriti spaziali e Cina, sono state diffuse le informazioni circa il recupero dei booster della missione Shenzhou-12 che ha portato in orbita tre astronauti cinesi verso la stazione spaziale. Il razzo Lunga Marcia 2F utilizza quattro booster con tetrossido di diazoto (di colore arancione) e idrazina (tossica e incolore) per dare la spinta iniziale.

La base di lancio di Jiuquan si trova in un territorio scarsamente abitato anche per questioni di sicurezza legate proprio al lancio dei vettori. I booster sono precipitati nella zona di Ordos (più precisamente a Otog Banner) nella Mongolia Interna e attualmente non si segnalano feriti o danni. Le squadre di recupero hanno già iniziato le operazioni di messa in sicurezza della zona e solamente alcune persone sono state evacuate temporaneamente.

Rientro del secondo stadio di un Falcon Heavy del 2019

Il 14 Giugno 2021, alle 10:12 (ora italiana) è stato segnalato anche il rientro del secondo stadio da quattro tonnellate di un Falcon Heavy di SpaceX. Si tratta del razzo utilizzato per il lancio del satellite Arabsat 6A l’11 Aprile 2019 e che solamente dopo diversi mesi in orbita è rientrato nell’atmosfera.

La zona di rientro è sempre in un’area a Sud dell’Oceano Pacifico (avvistato poco prima in Nuova Caledonia), come già visto per il Lunga Marcia 7 cinese ma anche per altri vettori in passato. L’orbita supersincrona di questo stadio è stata pari a 340 x 89650 km e durante il momento di massima lontananza anche le unità di monitoraggio statunitensi (come il 18 Space Control Squadron) ne avevano perso le tracce per oltre un anno.

Interessante notare che per gli altri due lanci di un Falcon Heavy, non ci saranno questo genere di problemi. Il lancio di validazione del vettore del 2018 (con la Tesla Roadster) è in orbita intorno al Sole ben lontano dalla Terra, mentre il lancio del 25 Giugno 2019 ha un’orbita di 5432 x 11952 km e resterà in orbita terrestre media (MEO) per moltissimi anni.


Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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