IPU, Infrastructure Processing Unit, la nuova ‘scommessa’ di Intel
Si chiama IPU, ossia infrastructure processing unit, la nuova idea di Intel per dare forma a un dispositivo di rete programmabile pensato per consentire ai fornitori di servizi cloud e di comunicazione di ridurre il carico sulla CPU e velocizzare le operazioni di rete.
Fondamentalmente, si tratta della versione Intel di una DPU, anche se è una IPU sembra essere più specializzata. In ogni caso, anche qui troviamo la fusione di potenza di calcolo e tecnologia di rete, per una soluzione che rientra nel segmento delle SmartNIC.
Con una IPU, i clienti potranno usare meglio le proprie risorse e trovare un equilibrio fra elaborazione e storage. “La IPU è una nuova categoria tecnologica, ed è uno dei pilastri strategici della nostra strategia per il cloud. Prende il via dalle nostre funzionalità SmartNIC ed è progettata per fornire una soluzione alle complessità e inefficienze di un moderno data center. In Intel siamo dediti a creare soluzioni e a innovare assieme ai nostri clienti e partner, e la IPU è un esempio di questa collaborazione”, ha dichiarato Guido Appenzeller, CTO del Data Platforms Group di Intel.
La IPU è un dispositivo di rete programmabile che gestisce in maniera intelligente le risorse infrastrutturali a livello di sistema accelerandole in maniera sicura all’interno di un datacenter. Consente agli operatori cloud di passare a un’architettura di storage e di rete interamente virtualizzata mantenendo prestazioni elevate e prevedibili, oltre a un elevato livello di controllo.
La IPU ha funzionalità dedicate per accelerare quelle applicazioni basate su un’architettura a microservizi. Secondo ricerche condotte da Google e Facebook, una percentuale variabile tra il 22% e l’80% dei cicli delle CPU viene speso inutilmente nella comunicazione tra i microservizi.
Una IPU consente di accelerare le funzioni infrastrutturali, compresa la virtualizzazione dello storage e delle reti, e la sicurezza con acceleratori di protocolli dedicati. Allo stesso tempo è possibile liberare i core delle CPU traslando le funzioni di virtualizzazione dello storage e della rete precedentemente gestite via software sulla CPU, direttamente sulla IPU.
La IPU migliora anche l’uso del datacenter consentendo un’allocazione flessibile dei carichi di lavoro e consente ai fornitori di servizi cloud maggiore personalizzazione delle installazioni di funzionalità infrastrutturali.
“La collaborazione di Intel con la maggioranza degli hyperscaler ha portato l’azienda a essere già leader per volumi nel mercato delle IPU con i nostri componenti Xeon-D, FPGA e Ethernet”, ha commentato Patty Kummrow, general manager dell’Ethernet Products Group di Intel. “Le prime piattaforme IPU basare su FPGA sono installate presso molteplici provider cloud e la nostra prima IPU ASIC è attualmente in fase di test”.
In futuro, Intel presenterà nuove IPU basate su FPGA e ASIC dedicati. Queste soluzioni saranno accompagnate da una base software solida che consentirà ai clienti di creare software di orchestrazione cloud all’avanguardia.
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