NASA e Roscosmos parleranno del futuro della ISS nelle prossime settimane

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NASA e Roscosmos parleranno del futuro della ISS nelle prossime settimane

Sappiamo che ufficialmente la Russia sta cercando di capire quanto convenga supportare con finanziamenti e tecnologia la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Secondo quanto riportato poco tempo fa, Roscosmos potrebbe sospendere la collaborazione già a partire dal 2025 ponendo a rischio la sopravvivenza del progetto. Ma qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane grazie alla NASA.

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In una conferenza on-line il nuovo amministratore della NASA, Bill Nelson, ha dichiarato di voler parlare con la controparte per cercare di convincerla a desistere dal rinunciare al progetto della ISS, prolungando il periodo ancora per qualche anno, quando ci sarà una nuova stazione spaziale.

NASA, Roscosmos e Cina: il futuro dell’esplorazione spaziale

Secondo quanto riportato, Bill Nelson avrebbe dichiarato di voler incontrare Dmitry Rogozin (direttore generale di Roscosmos) proprio per parlare del futuro della ISS. Il piano dell’amministratore dell’agenzia spaziale statunitense sarebbe quella di convincere la Russia a espandere la vita operativa della stazione spaziale fino al 2030.

Questo permetterebbe di avere più tempo per la realizzazione di alcuni progetti paralleli come quello della stazione spaziale costruita dai privati e alla quale la NASA si potrebbe “appoggiare”. Questo consentirebbe all’agenzia spaziale statunitense di ridurre i costi complessivi pur mantenendo un avamposto nell’orbita bassa terrestre.

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Rogozin ha scritto su Twitter, in risposta a Nelson, che “il nuovo amministratore della NASA, il signor Nelson, è una persona e uno specialista rispettato e onorato. Sarò felice di incontrarlo. Lo abbiamo già invitato in Russia e siamo pronti a discutere in modo aperto e costruttivo tutte le questioni della nostra cooperazione nello Spazio”.

C’è però da considerare anche che la Russia (e Roscosmos) si è già impegnata a partire dal 2026 a realizzare la stazione spaziale lunare con la Cina. E proprio con lo stato asiatico sta stringendo via via rapporti sempre più stretti quando si tratta di politiche spaziali.

Proprio con la Cina, gli Stati Uniti hanno rapporti politici molto tesi e questo si ripercuote anche sull’esplorazione spaziale. Nonostante le congratulazioni di Nelson per l’atterraggio del rover Zhurong, non c’è un’apertura formale al dialogo. Principalmente questo punto dovrà essere risolto a livello politico e la NASA a quel punto si potrà adeguare.

L’amministratore ha anche aggiunto “guardate i cinesi. Stanno iniziando a diventare molto aggressivi [ndr. nell’esplorazione spaziale e della Luna]. […] Dobbiamo essere preoccupati … non c’è niente da sottovalutare o ignorare”. L’impegno di Nelson sarà anche quello di continuare a realizzare il progetto da 2,5 miliardi di dollari per lo studio della Terra e del cambiamento climatico.

In futuro quindi potremmo assistere a un progressivo disimpegno della ISS (fino al 2030), alla presenza della stazione spaziale cinese e alla stazione spaziale russa in orbita terrestre bassa. Ci saranno poi le due basi lunari, una sarà il Lunar Gateway finanziato da NASA e altre agenzie e quella realizzata dalla collaborazione Russia-Cina. Il tutto sarà concentrato nel periodo che va da qui a nove anni.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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