Corea del Sud regina dei chip entro il 2030? Ecco come farà. Europa guarda e impara

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Corea del Sud regina dei chip entro il 2030? Ecco come farà. Europa guarda e impara

La Corea del Sud vuole dominare il mondo della produzione di chip entro il 2030 e per raggiungere l’obiettivo ha introdotto nuove politiche economiche a supporto di realtà come Samsung e SK hynix. Tra le diverse iniziative, il governo ha promesso i crediti d’imposta più alti mai concessi ai produttori di chip – fino al 50%. Lo riporta il quotidiano locale Korea Herald.

Un’azione decisa, concreta e che mira a lasciare gli avversari nella polvere. Guardiamo in casa nostra, ad esempio: la quota dell’Unione Europea nella produzione di chip è passata dal 44% del 1990 al 10% attuale. L’obiettivo è tornare al 20% entro il 2030, ha ammesso il Commissario europeo per l’industria Thierry Breton, aggiungendo che l’Europa è stata “troppo ingenua, troppo aperta” nel permettere che la produzione di chip dei campioni continentali volasse all’estero.

Il piano dell’UE prevede che realtà come Intel e TSMC aprano stabilimenti sul territorio, ma al momento non c’è nulla di concreto, se non chiacchiere. La Corea del Sud, nel frattempo, è pronta ad ampliare il gap: l’annuncio del governo ha portato i produttori locali, guidati da Samsung e SK hynix, a promettere investimenti complessivi per oltre 510 trilioni di won, circa 373 miliardi di euro, nel corso dei prossimi 10 anni.

Samsung ha intenzione di investire 171 trilioni di won. La cifra è composta da un investimento già annunciato nel 2019 di 133 trilioni di won (97 miliardi di euro) a cui se ne aggiungono altri 28 per espandere la ricerca sulle future tecnologie produttive e la produzione. L’azienda sta inoltre proseguendo nel completamento di una terza linea produttiva chiamata P3 a Pyeongtaek entro la seconda metà del 2022.

Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha rinnovato l’attenzione verso l’industria della produzione dei chip definendola la spina dorsale dell’economia. “La Corea raggiungerà il suo obiettivo di diventare il primo produttore mondiale di dispositivi integrati, compresi i system on chip entro il 2030“, ha detto il presidente.

Le misure annunciate si concentrano su quella che il governo ha chiamato “K-Semiconductor Strategy”, ovvero una serie di misure per creare una cintura nel mezzo del paese (K-Chip Belt) dove oltre agli impianti produttivi ci sarà tutto il necessario per alimentare la crescita dell’industria, come centri di ricerca e università con corsi specializzati.

“Anche nel mercato delle memorie, dove la Corea è sempre stata leader, la concorrenza si sta facendo sempre più agguerrita”, ha sottolineato Kim Ki-nam, vicepresidente di Samsung. “Piuttosto che sforzarsi di mantenere la carica, Samsung farà investimenti preventivi per ampliare un divario che non potrà mai essere ridotto. L’industria coreana dei semiconduttori è a un momento di svolta, ed è quello giusto per una visione a lungo termine e piani di investimento”, ha aggiunto Kim.

Per quanto riguarda SK hynix, il vicepresidente Park Jung-ho non ha parlato di cifre precise ma ha confermato che l’azienda sta “valutando misure per raddoppiare la capacità produttiva“. Park ha anche affermato che SK hynix prenderà in considerazione varie opzioni, tra cui fusioni e acquisizioni.

Per quanto riguarda le politiche fiscali, Samsung e SK hynix potrebbero vedere un drastico aumento dei benefici fiscali. I crediti d’imposta per progetti di ricerca e sviluppo presentati da produttori di grandi e medie dimensioni saranno estesi dall’attuale intervallo del 2-30% al 30-40%. Per i piccoli produttori invece, il credito d’imposta sarà aumentato dal 25% a un valore tra il 40-50%. Insomma, Samsung e SK hynix potrebbero quindi vedere aumentare fino a 20 volte il credito d’imposta per le spese in conto capitale in progetti di ricerca e sviluppo.

Per quanto riguarda invece gli investimenti in impianti di produzione da parte di grandi produttori, i crediti d’imposta saranno aumentati dall’attuale 1% al 6%. Per le imprese di medie dimensioni, la percentuale aumenterà dal 3% all’8% e per le imprese più piccole dal 10% al 16%. I nuovi crediti d’imposta saranno applicati con i prossimi piani di investimento previsti per la seconda metà di quest’anno e si protrarranno fino al 2024.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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