Gli influencer vogliono il loro sindacato! Arriva la proposta per proteggersi dalle frodi

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Gli influencer vogliono il loro sindacato! Arriva la proposta per proteggersi dalle frodi

Gli influencer sono dei lavoratori come altri e anche loro hanno il diritto di avere un sindacato. Sostanzialmente sono queste le parole di Mafalda De Simone, una delle migliaia di influencer che sul web negli ultimi anni non solo intrattengono gli utenti, o per meglio dire i followers, ma lavorano con aziende e con brand per portare nei propri canali e nei propri social prodotti come fossero pubblicità.

La De Simone però lancia una richiesta che è quella di istituire in Italia un vero e proprio sindacato professionale che permetta, come già avviene in altri paesi degli Stati Uniti dove sono stati creati dei sindacati che permettono appunto di difendere legalmente gli influencer nelle diverse situazioni di progetti con le aziende e i vari brand con cui lavorano.

Influencer: c’è davvero bisogno di un sindacato?

Quello che dichiara la De Simone, che ha all’attivo già un bel po’ di seguito con oltre 177.000 follower, è della necessità in Italia di creare dei veri e propri sindacati che permettano la tutela degli interessi collettivi della categoria appunto degli influencer. Molti sono gli influencer, infatti, che si devono oggigiorno rapportare alle aziende e ai vari brand per lavorare come testimonial di pubblicità per loro. Se le aziende posseggono reparti marketing per negoziare i compensi con gli influencer, capita sempre più spesso che molti professionisti dell’immagine sul web non siano altrettanto pratici per condurre trattative o anche addirittura per evitare frodi.

“Alcune aziende chiedono di acquistare i loro prodotti a metà a prezzo per poi fare dei post per pubblicizzarli. In altri casi, invece, i brand chiedono moltissimi tra post e stories in cambio solo di pochi gadget”. Questo è quanto dichiarato dalla De Simone che dunque chiede a gran voce un vero e proprio sindacato che permetta di elargire consulenze agli influencer evitando truffe o altre situazioni poco convenienti a chi fa di questo di un proprio lavoro quotidiano. Chiaramente i sindacati darebbero anche la possibilità di regolamentare i contratti tra aziende e influencer senza che questi cadano nel tranello di qualche contratto gonfiato ad hoc ma con magari delle clausole nascoste.

La proposta della De Simone non ha fatto altro che ricevere opinioni favorevoli da altri influencer che lavorano nel Web e che favorevolmente guarderebbero alla formazione di un sindacato. Altri invece a cui non piace questa idea che renderebbe il tutto molto più macchinoso e burocratico più di quanto non lo sia già con le normative spesso un po’ troppo datate e poco al passo con i tempi del web.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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