Nvidia – ARM, sicurezza nazionale a rischio? Il Regno Unito indaga

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Nvidia – ARM, sicurezza nazionale a rischio? Il Regno Unito indaga

L’acquisizione di ARM da parte di Nvidia per 40 miliardi di dollari è sempre di più sotto la lente d’ingrandimento delle autorità britanniche. A gennaio l’autorità regolatoria per la competizione (Competition and Markets Authority, CMA) aveva aperto un fascicolo chiedendo ad eventuali parti interessate (la concorrenza, come Qualcomm ad esempio) di produrre argomentazioni sull’operazione: lede o no, in modo sostanziale, la concorrenza all’interno di uno o più mercati?

Nelle scorse ore il Segretario di Stato per il digitale, Oliver Dowden, ha chiesto alla CMA di accelerare i tempi e produrre entro la fine di luglio un rapporto in cui si esaminino potenziali problemi per quanto concerne la sicurezza nazionale, la competizione e tutto ciò che riguarda l’ambito giurisdizionale. Dopodiché Dowden potrà dare il suo benestare all’intesa, imporre condizioni per dirimere eventuali criticità od ordinare un ulteriore approfondimento.

ARM progetta le architetture che ritroviamo nel 95% degli smartphone al mondo e le concede su licenza a terze parti come Qualcomm, Apple, Google e molti altri. Queste società temono che l’acquisizione da parte di Nvidia possa apportare dei cambiamenti su quel fronte, conferendo allo stesso tempo un vantaggio competitivo all’azienda statunitense. Persino il cofondatore di ARM si è schierato contro l’accordo. Anche la US Federal Trade Commission e la Commissione Europea hanno iniziato ad accendere i fari sull’operazione.

Nvidia non ritiene che “questa transazione ponga alcun problema materiale per la sicurezza nazionale. Continueremo a lavorare attentamente con le autorità britanniche, come abbiamo fatto fin dall’annuncio dell’accordo”. In un’intervista il CEO e presidente di Nvidia, Jen-Hsun Huang, si è detto fiducioso che l’intesa si chiuda nel corso del 2022, a 18 mesi dalla proposta, e ha dichiarato di amare l’approccio aperto di ARM, rinnovando quindi l’intenzione di non intervenire sul fronte delle licenze. “Sono molto ottimista che le autorità vedranno il buonsenso dell’operazione. Porterà un’ondata di innovazione. Creerà nuove opzioni per il mercato. Ciò consentirà ad ARM di espandersi in mercati che altrimenti avrebbe difficoltà a raggiungere da sola”.

In attesa dei prossimi sviluppi è bene ricordare che Nvidia non sarebbe il primo proprietario straniero di ARM, infatti il progettista britannico è nelle mani della giapponese SoftBank (una holding finanziaria) dal 2016; in questo caso le preoccupazioni riguardo la competizione derivano dal fatto che Nvidia è un’azienda tecnologica, per giunta molto concentrata sul tema delle architetture ARM come dimostrano le piattaforme Tegra per l’automotive (Nvidia DRIVE) e, dulcis in fundo, la CPU Grace per il mondo HPC in arrivo nel 2023.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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