10 anni di Chromebook, una pazza idea che oggi raccoglie consensi

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10 anni di Chromebook, una pazza idea che oggi raccoglie consensi

Quest’anno Google e i suoi partner festeggiano il decimo compleanno dei Chromebook. Era il 2010, quando un anno prima del debutto commerciale nacque il programma pilota CR-48, un assaggio di quello che Acer e Samsung avrebbero presentato al mondo nel 2011.

All’epoca, dobbiamo dirlo, il progetto Chrome OS appariva una bella idea e nulla più, qualcosa di avveniristico: per funzionare era necessario il collegamento costante a Internet, e l’interfaccia era praticamente il browser Chrome. Nessuna app installata, se non avevi la connessione il Chromebook era inutilizzabile. Oggi si parla ancora di digital divide, pensate alla portata del problema nel 2011!

Nel corso di questi dieci anni Google ha progressivamente migliorato il suo sistema operativo, implementando un’interfaccia più simile a quella di un OS desktop tradizionale, ma non solo: oggi le app principali funzionano anche senza connettività. Nel 2016 è arrivato il Play Store, aprendo i Chromebook a un mare di applicazioni, senza contare il controllo parentale Family Link e Project Crostini per far girare app Linux.

L’evoluzione non ha toccato solo il software, ma anche l’hardware, e nel corso del tempo abbiamo visto l’offerta di Chromebook diventare sempre più completa con modelli 2 in 1, tradizionali o convertibili. I Chromebook hanno raggiunto inoltre le imprese e oggi ci sono modelli con CPU Intel certificati EVO per garantire elevata autonomia e reattività. Anche AMD negli ultimi anni ha creato una linea di processori dedicati ai Chromebook e ci sono modelli con SoC MediaTek.

D’altronde, se per anni i Chromebook si erano ritagliati una nicchia di grande successo nelle scuole statunitensi, nell’ultimo periodo hanno ampliato i loro confini: lo scorso anno in molti hanno trovato nei Chromebook lo strumento ideale per lo smart working e la didattica a distanza, anche grazie a prezzi non particolarmente elevati di molti modelli. Nel 2020, secondo Canalys, le vendite sono cresciute del 104% rispetto al 2019, con un balzo da 14,7 a 30,7 milioni di unità. Una crescita che si è ovviamente riflessa anche sulla quota di mercato di Chrome OS.

D’altronde, se nel 2011 poteva essere un’idea per certi versi limitante e disorientante quella di mettere il browser al centro di tutto, oggi rispecchia la realtà di molti di coloro che usano il notebook: con un browser si fa praticamente qualsiasi cosa, anche giocare se pensiamo all’esistenza di servizi di cloud gaming come GeForce Now e Stadia.

Quest’anno vedremo altri 40 prodotti con Chrome OS, mentre a livello software arriverà uno strumento di registrazione dello schermo integrato (utili per studenti e insegnanti) e le app Google Meet e Zoom preinstallate. Google ha insomma voglia di rilanciare e in casa Microsoft questa corsa non è certo passata inosservata: nei prossimi mesi si attende il debutto di Windows 10X, la risposta di Microsoft a Chrome OS.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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